La morte non mi ha voluta. Cento giorni, un milione di morti

Un pugno di farina che si sparge nel vento, una tradizione del Rwanda disse la verita' la morte non l'ha voluta. E' un racconto crudo agghiacciante un atto di accusa nei confronti degli occidentali che chiusero gli occhi davanti a questo massacro definendolo "Guerre intestine a carattere tribale". Proprio gli occidentali che inventarono l'Olocausto. Braccati come bestie, terrore angoscia e macellati sul posto di cattura. Tangibili il dolore e la disterazione dei Tutsi e degli Hutu moderati, non esisteva difesa ne aiuto ne pieta'. Sopravvissuta per raccontare questo massacro l'autrice descrive fatti con precisione e la lettura risula agghiacciante.

E' un libro bellissimo. Narra la tragedia di un popolo e l'assurdita' del genocidio con una semplicita' disarmante. Lo consiglio di cuore perche' si legge benissimo e personalmente e' riuscito a coinvolgermi come pochi libri avevano fatto in passato