La morte è giovane

Rita Gatto (che poi si chiama Margherita Giacobino) mette in scena un thriller al sapor di tartufo e bagnacauda tanto caro ai maestri piemontardi Fruttero e Lucentini. Il lavoro di per se' sarebbe gradevole e molto arguto ma la Gatto mette in scena una specie di battaglia sotterranea tra i personaggi etero e quelli omo della vicenda. Ne scaturisce un continuo confronto tra i due generi (con la logica vittoria degli "omo") che secondo me alla lunga infastidisce. Ma magari infastidisce solo me....

Mi sono molto divertito con questo noir, perché la scrittura è leggera e ironica e la costruzione del giallo è solida. Come al solito, dalla descrizione sopra non si capisce nulla. Per cui ecco la trama: Cesario Lavagna è un letterato, colto e cinico, un dandy che non nasconde la sua predilezione per i ragazzi giovani e gli incontri occasionali. Questa passione gli ha ispirato, anni prima, lo scandaloso romanzo Angelfucker, che un grande editore ora vuole pubblicare. In vacanza a Roccapiatta, un vecchio borgo ligure, Cesario viene ucciso misteriosamente. I sospetti si accentrano sul suo giovane compagno Aldo, ma tra i villeggianti c’è più di uno che aveva motivo di ucciderlo. Per esempio Ernesta che lo ritiene responsabile del suicidio di uno studente di cui erano innamorati ambedue. Mentre le indagini sono in corso, un altro cadavere viene scoperto, giù al vecchio mulino in mezzo al bosco… il resto lo dovete scoprire da soli.