Morte. Fine o passaggio?

La morte: "fine o passaggio?". Ne discutono un filosofo, un esperto di letteratura latina, un cardinale, un medico e una psicanalista. Libro ricchissimo di contenuti che suscitano una cascata di riflessioni. All'inizio della Bibbia sta scritto: "Certamente morrai". Platone: "è proprio vero che i veri filosofi si esercitano a morire", e Socrate nella "Apologia : "ormai è ora di andare, io a morire, voi a vivere: chi di noi vada verso la mèta migliore, è oscuro a tutti tranne che alla divinità". Il medico A. Malliani scrive: "quando la sera ci addormentiamo e la coscienza va via, dove va? E dove va quando va via per non tornare più? forse questo è il mistero primo". Il cardinale, riferendosi al giusto Enoch, cita la Bibbia: " Enoch camminò con Dio e non fu più perché Dio lo aveva preso" e nella "Lettera agli Ebrei" si legge: "Enoch fu trasportato via in modo da non vedere la morte". Nell' "Epopea di Gilgamesh si legge: "Quando gli dèi crearono l'uomo, in sorte gli diedero la morte e la vita trattennero per sé, Gilgamesh, pensa solo a mangiare, a stare allegro giorno e notte, a rendere colmi di felicità i tuoi giorni [...] perché solo queste cose sono alla portata dell'uomo". Infine, il poeta R. M. Rilke scriveva: "la morte è il lato della vita rivolto dall'altra parte rispetto a noi. E' il lato non illuminato da noi".