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La morte del padre - Karl Ove Knausgård - copertina
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morte del padre

Descrizione


"Quando si sa troppo poco, è come se questo poco non esistesse, ma anche quando si sa troppo, è come se questo troppo non ci fosse. Scrivere significa portare alla luce l'esistente facendolo emergere dalle ombre di ciò che sappiamo. La scrittura è questo. Non quello che vi succede, non gli avvenimenti che vi si svolgono, ma lì, in se stessa. Lì, risiede il luogo e l'obiettivo dello scrivere. Ma come si arriva a questo lì? Era questa la domanda che mi ponevo mentre seduto su una panchina di quel quartiere di Stoccolma bevevo caffè e i muscoli si stavano rattrappendo dal freddo e il fumo della sigaretta si dissolveva in quell'enorme spazio fatto d'aria che mi sovrastava. Per molti anni avevo cercato di scrivere di mio padre, ma senza riuscirci, sicuramente perché tutto questo era troppo vicino alla mia vita e quindi non era facile costringerlo in un'altra forma, che invece costituisce il presupposto base della letteratura. È la sua unica legge: tutto deve piegarsi alla forma. Ecco perché gli scrittori che posseggono uno stile marcato scrivono spesso libri deboli. Ecco perché quegli autori che si occupano di argomenti e temi forti scrivono libri deboli. La potenza insita nel tema e nello stile deve essere spezzata affinché possa nascere la letteratura. È questa demolizione che viene definita 'scrivere'. Lo scrivere riguarda più il distruggere che il creare."
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Dettagli

2014
19 novembre 2014
505 p., Brossura
9788807031144

Valutazioni e recensioni

3/5
Recensioni: 3/5
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Karina
Recensioni: 5/5

Opera mastodontica che non è per tutti. Il primo volume de "La mia battaglia" si concentra su un evento che segna la vita dell'autore: la morte del padre, appunto. La narrazione si alterna tra il racconto del suo rapporto col padre nel passato e la sua vita nel presente, dividendosi tra l'organizzazione del funerale e la futura nascita del suo primo figlio. Per l'autore norvegese la scrittura diventa un'esigenza e questo lo si capisce durante tutta la lettura. Quello che leggiamo non sono inutili sproloqui, non sono delle inutili precisazioni, ma una terapia che caratterizza la sua vita. Questo aspetto del romanzo, la necessità per l'autore di scrivere, che diventa allo stesso tempo non solo un piacere, ma una maledizione, è molto forte durante tutta la narrazione. È un libro non adatto a tutti e che bisogna capire per poterlo apprezzare.

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tom
Recensioni: 3/5

Libro lentissimo all'inizio con insignificanti aneddoti come le circa 50 pagine dedicate a una festa dell'ultimo dell'anno e inutili descrizioni sui preparativi x il funerale del padre: le pulizie di casa con analitica spiegazione delle operazioni svolte e i prodotti usati, le telefonate fatte x sbrigare le pratiche, i viaggi al supermercato con rendiconto delle spese effettuate... Ho scoperto che ci sono altri 4-5 volumi precedenti e successivi a questo(xò! che vita interessante) e che l'autore è considerato da alcuni il Proust scandinavo ma il paragone mi pare inappropriato: le descrizioni di Proust non sono fini a sé stesse, c'è sempre un profondo significato dietro ad esse. Knausgard descrive dettagliatamente le parole, i gesti, i vestiti che indossavano e cosa mangiavano e bevevano ma non è altrettanto minuzioso nel parlare dei suoi sentimenti. Verso la fine il libro migliora, quando parla dell'alcolismo del padre, rivelando anche episodi imbarazzanti o spiacevoli. Come voto sto nel mezzo xché apprezzo il coraggio, la sincerità, il mettersi a nudo ma la letteratura non può essere solo questo, questo romanzo non arriva veramente né al cuore, né all'anima.

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Oz
Recensioni: 2/5

Sicuramente non è facile trovare bravi traduttori dal norvegese, ma la Feltrinelli poteva impegnarsi un tantino di più. Errori grammaticali che ad un certo punto si smette di contare. Sullo stile dell'autore c'è invece poco da dire. Per nulla interessante, a tratti noioso. Storia che si finisce di leggere giusto per non interrompere un romanzo a metà. Certo, i sentimenti di un figlio di fronte alla morte di un padre che forse non si è mai voluto conoscere fino in fondo, non possono non toccare certe nostre corde interiori, ma viene comunque il dubbio, alla fine, che forse l'autore non abbia poi una vita così interessante da doverci scrivere sei tomi.

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Conosci l'autore

Karl Ove Knausgård

1968, Oslo

Knausgård Karl Ove è un autore norvegese. Ha studiato letteratura all’Università di Bergen. Per il suo primo romanzo, Ute av verden (1998), è stato insignito del Norwegian Critics Prize for Literature, primo caso di assegnazione del premio a un debuttante. Il secondo romanzo, En tid for alt, ha vinto molti premi ed è stato giudicato tra i migliori 25 romanzi norvegesi di tutti i tempi.Se i primi due romanzi sono stati molto ben accolti dalla critica e dai lettori norvegesi, è con la pubblicazione del suo capolavoro, i sei volumi intitolati La mia battaglia, più di 3500 pagine autobiografiche, e con le traduzioni che sono seguite, che Karl Ove Knausgård viene definitivamente consacrato.I sei romanzi che compongono La mia battaglia...

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