Monzon. Il professionista della violenza

Libro scritto a quattro mani. Di Torromeo non mi e' piaciuto lo stile un po' confusionario, mentre racconta un episodio ne introduce altri, lui stesso ammette all'inizio che sta correndo troppo. Appunto. Quando poi scrive "per quei pochi che non conoscono la storia dei Mocovi'", mi pare un omaggio alla retorica. No, io non conosco i Mocovi', e' un problema? Mi chiederei piuttosto quanti ragazzi oggi conoscano Monzon. Strano quando scrive che il pugile poteva recuperare dal mattino alla sera, dal peso all'incontro, anche sei chili ( ? ). Pur ammesso che doveva aver sudato parecchio per rientrare nei limiti, ma sei chili? Piu' della massa del sangue, che consta di circa cinque litri, mah. Piu' lineare lo stile di Romani, ma anche qui, pochissima chiarezza sulle date. Insomma chi ammira il pugile puo' benissimo comprare il libro per omaggiarlo, ma solo per quello.

Era un bel po' che aspettavo un libro sul sottovalutato fenomeno pugilistico Monzon. Ben scritto e documentato, completo anche nella seconda parte della sua vita. Mi sarei solo aspettato un po' di ricchezza iconografica in più, ma l'importante è il succo e quello c'è, gustosissimo! Da non perdere per chiunque pratichi o si interessi di discipline da combattimento, non solo boxe. Uno stile semplice ma efficace, freddo e spietato, direi moderno. Quello degli autori come quello del grandissimo fighter.