Un mondo migliore

.Un ottimo libro. Lo consiglio vivamente.

Il lodevole compito di ricostruire vicende complesse legate alla sconfitta della Germania nella IIWW, si perde nella prolissità e nella mancanza di centro di una cronaca ondivaga, dispersiva, in cui i personaggi non riescono mai ad essere bene a fuoco. Nel lettore prende piede la tentazione di saltare interi capitoli per scoprire se la vicenda acquisti un vero nerbo, un fuoco centrale, una sintesi brillante. Ma niente.

Michael Hansen, soldato americano di origine tedesca è incaricato di indagare su quanto commesso dagli scienziati nazisti in particolare Alfred Ploetz che è nato socialista e seguace delle utopie comunitarie di Etienne Cabet. Queste comunità volevano garantire l'uguaglianza e la pacifica convivenza fra esseri umani. Ploetz in seguito si distaccherà da queste teorie fino ad arrivare alla teoria dell'igiene della razza tramite cui si sarebbe dovuta creare una società migliore. In realtà queste teorie porteranno solamente alla soluzione finale dello sterminio degli ebrei, ma anche delle persone considerate inutili come gli anziani e i malati mentali. Hansen intervista per ben 14 giornate l’amico di Alfred Ploetz, Karl Wagner anche lui socialista che venne internato nel campo di concentramento di Dachau per le sue idee politiche. Molto interessante la descrizione dei paesaggi e della realtà del dopoguerra in Germania, ma soprattutto ho apprezzato anche i personaggi come Hansen che dopo questo incarico collaborerà nella realizzazione di una biblioteca con i libri che erano stati messi all’indice dal regime nazista. Tramite la cultura a mio parere si crea un mondo migliore.