Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Il mito psicologico nell'India antica - Maryla Falk - copertina
Il mito psicologico nell'India antica - Maryla Falk - copertina
Dati e Statistiche
Wishlist Salvato in 45 liste dei desideri
Il mito psicologico nell'India antica
Disponibilità immediata
33,00 €
33,00 €
Disp. immediata
Chiudi
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
33,25 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Internazionale Romagnosi snc
35,00 € + 8,90 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
35,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Multiservices
34,47 € Spedizione gratuita
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
35,00 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
35,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 8 giorni lavorativi disponibile in 8 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Il Muro di Tessa Studio bibliografico
30,00 € + 5,00 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - In buone condizioni
Libreria Spalavera
33,00 € + 5,00 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Ottima condizione
Solelibri
25,00 € + 3,80 € Spedizione
disponibile in 1 giorni lavorativi disponibile in 1 giorni lavorativi
Info
Usato Usato - In buone condizioni
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
ibs
33,25 € Spedizione gratuita
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Nuovo
Libreria Internazionale Romagnosi snc
35,00 € + 8,90 € Spedizione
disponibile in 3 giorni lavorativi disponibile in 3 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
35,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 4 giorni lavorativi disponibile in 4 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Multiservices
34,47 € Spedizione gratuita
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Bortoloso
35,00 € + 6,30 € Spedizione
disponibile in 5 giorni lavorativi disponibile in 5 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Libreria Nani
35,00 € + 6,50 € Spedizione
disponibile in 8 giorni lavorativi disponibile in 8 giorni lavorativi
Info
Nuovo
Altri venditori
Prezzo e spese di spedizione
Il Muro di Tessa Studio bibliografico
30,00 € + 5,00 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - In buone condizioni
Libreria Spalavera
33,00 € + 5,00 € Spedizione
disponibilità immediata disponibilità immediata
Info
Usato Usato - Ottima condizione
Solelibri
25,00 € + 3,80 € Spedizione
disponibile in 1 giorni lavorativi disponibile in 1 giorni lavorativi
Info
Usato Usato - In buone condizioni
Chiudi

Tutti i formati ed edizioni

Chiudi
Il mito psicologico nell'India antica - Maryla Falk - copertina
Chiudi

Promo attive (0)

Descrizione


Questopera è una delle più importanti che si possano leggere per avvicinarsi al segreto dellIndia arcaica, lIndia del Rgveda, dei Brahmana, delle Upanisad. In questi testi per la prima volta sentiamo la voce di un pensiero metafisico, cifrata in simboli, allusioni, prescrizioni rituali. Ma qual è la differenza fra questa voce e, per esempio, quella dei primi pensatori greci? È una differenza sottile ed essenziale, fondamento di ogni ulteriore divaricarsi fra Oriente e Occidente. Forse nessun libro come questo di Maryla Falk individua e descrive quella differenza con tanta limpidezza e precisione. In una trattazione ricca di dottrina e intessuta alle fonti, la Falk ci fa entrare nelle vene di questo pensiero non rappresentante (come tutto il pensiero occidentale), ma identificante, teso a «diventare il Tutto, intuendo il Tutto». Ma come si può percorrere questa via azzardata ed esaltante dellidentificazione? Per i veggenti vedici, innanzitutto, latto del conoscere aveva una stupefacente concretezza. Il loro pensiero, prima ancora di parlare del mondo, parla del pensiero stesso, che è più vasto del mondo e lo ingloba. È la mente che qui comincia a parlare della mente, ma «opera con entità mitiche in luogo di concetti»: da qui limmane profusione di immagini, che rimangono impenetrabili a chi non ne conosca la cifra: a chi, per esempio, non sappia che le «acque» delloceano luminoso, fluenti al di sopra della volta celeste, sono le stesse che ondeggiano nell«oceano del cuore», le acque del kama, del «desiderio», le acque ardenti della psiche. Così sorge il «mito psicologico» nellIndia antica: «mentre le forme antiche del mito naturistico attribuivano valore umano, psichico, ai processi cosmici, il nuovo mito psicologico viene a attribuire valore cosmico, universale, ai fatti psichici: mercé ununica esperienza che fa coincidere interamente le due sfere». Che cosa fosse questa «unica esperienza» è raccontato, con esoterica discrezione, nei testi: la scoperta dellatman, scoperta che, da sola, basta a definire lIndia. Chiuso in quel «luogo celato» che è la «cavità del cuore», cè un granello, «più piccolo di un grano dorzo», quasi impercettibile nella sua piccolezza, che improvvisamente può espandersi in una vastità smisurata, può invadere lo spazio, coprirlo, avvolgerlo: quello è latman, la beata vastità di cui luniverso è solo una parte, la zampa del cigno immersa nellacqua. Poggiando sullesperienza dellatman, il pensiero indiano si è spinto successivamente verso due conclusioni opposte: da una parte la più radicale affermazione della vita, quale traspare da tanti inni vedici; dallaltra la più radicale negazione della stessa, implicita in certe Upanisad che già presentano lo stampo dove si calerà il buddhismo. Da una parte intravediamo gli ardenti sacrificatori delle origini: «avidi di beni, mai appagati di potere, dagli odi violenti e dai desideri insaziabili: così ci compaiono dinanzi gli uomini vedici nei loro inni». Ma dallaltra parte, fra le righe delle Upanisad, riconosciamo anche una tuttaltra figura: il rinunciante, colui che ha abbattuto lascia sul tronco del desiderio e dal mondo si distacca con gesto drastico. Questi sono i due estremi fra cui si muove il pensiero indiano. Per aiutarci a intendere come e perché avvenne questa oscillazione, e come si riprodusse per secoli in molteplici variazioni, il libro della Falk è tuttora indispensabile. Queste pagine offrono «uno squarcio della storia interiore di quei vati ignoti che cantavano le origini delluniverso e le andavano cercando nei propri cuori; e dei loro eredi che in tradizioni secolari continuarono la via da quelli tracciata. Dove sboccò questa via è noto: ma fu non per ultima la troppa pienezza di vita che li condusse a quella condanna finale della vita».
Maryla Falk elaborò a partire dal 1930 la sua opera centrale, Il mito psicologico nellIndia antica, che sarebbe stata accolta nel 1939 fra le Memorie della Accademia dei Lincei, relatori i soci Carlo Formichi e Pier Gabriele Goidanich.
Leggi di più Leggi di meno

Dettagli

2
1986
3 novembre 1986
526 p.
9788845902185

Voce della critica


recensione di Comba, A., L'Indice 1987, n. 9

Chiunque si accosti allo studio del pensiero indiano si troverà prima o poi di fronte a problemi, per esempio a quello del significato di termine tecnici filosofici o di nozioni teoretiche apparentemente inspiegabili, che non possono essere risolti senza un'indagine alle radici. E le radici del pensiero indiano sono i "Veda", dalle "Samhitƒ" alle "Upanisad", testi su cui da due secoli si accaniscono filologi, mitologi, etnologi, filosofi occidentali per cavarne qualche cosa di plausibile (dal loro punto di vista). Alcuni hanno applicato meccanicamente ai testi vedici schemi usati per il pensiero classico occidentale, distinguendo fasi che dal politeismo giungono attraverso il monoteismo al monismo speculativo delle "Upanisad"; altri hanno interpretato i testi secondo criteri naturalistici, considerandoli nient'altro che un coacervo di superstizioni; altri ancora hanno letto queste opere alla luce delle teorie di pensatori indigeni medioevali, specie Sankara e Rƒmƒnuja. Maryla Falk, studiosa polacca recentemente scomparsa, si è proposta, con questa "Memoria" dell'Accademia dei Lincei pubblicata nel 1939, di "mostrare l'ininterrotta continuità di idee in tutta la storia della speculazione upanishadica" (p. 16).
Secondo la Falk, non si devono "considerare i fatti dalla piattaforma distante della mentalità odierna in una prospettiva spostata dal lavorio mentale di molti secoli, ma (cercare) di ritrovare l'atteggiamento spirituale che è alla base delle forme di pensiero esaminate" (p. 17). La tesi centrale dell'autrice è che la concezione del Sé (ƒtman) nelle "Upanisad" e in altri testi non nasce come illazione razionale di una "sostanza anima" astratta da un complesso di dati empirici, ma si determina come diretto riflesso ideologico di un'esperienza concreta, la visione estatica di coloro che praticano lo yoga. Poiché questa esperienza non si accorda con il complesso delle altre conoscenze "ordinarie", ma tende ad escluderle, la speculazione mitica dell'India antica cerca di gettare un ponte fra i due aspetti dell'Essere, oscillando dal monismo al dualismo assoluto.
I testi presi in considerazione dalla Falk spaziano dal "Rgveda" all'epos e alle opere buddhiste; tuttavia il libro non contiene che qualche fuggevole accenno al jainismo, sistema dottrinale ancora poco studiato all'epoca in cui l'autore scrive. Il jainismo avrebbe potuto costituire per questa indagine un punto di appoggio e un utile termine di confronto, in quanto nella gnoseologia più antica di questo sistema, a differenza di altre scuole, la visione estatica dell'anima pura e onnisciente è definita "percezione diretta", mentre la conoscenza sensoriale viene ritenuta avventizia e indiretta. Lo sforzo interpretativo della Falk getta luce su molti passi altrimenti incomprensibili, ma alcuni criteri usati suscitano dubbi: è possibile disporre i testi upanisadici, la cui cronologia è incerta, secondo uno schema rigidamente evolutivo? È lecito scindere questa letteratura dalle interpretazioni posteriori e dalle tradizioni cristallizzatesi nelle scuole di pensiero ortodosse? Il carattere provocatorio di molte delle tesi qui esposte ("Il libro della Falk, stimolante per tutte le opposizioni che suscita", ha scritto Van Buitenen nel 1957) spiega forse perché il libro abbia avuto scarsa fortuna in Italia, mentre all'estero molti l'hanno letto e apprezzato.

Leggi di più Leggi di meno
Chiudi
Aggiunto

L'articolo è stato aggiunto al carrello

Chiudi

Aggiungi l'articolo in

Chiudi
Aggiunto

L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri

Chiudi

Crea nuova lista

Chiudi

Chiudi

Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.

Chiudi

Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore