Misure del tempo. Diario

Orio Vergani fu uno dei più celebri giornalisti del Corriere della Sera, inviato speciale, critico artistico, teatrale e letterario, tra i massimi esponenti della vita culturale italiana tra il 1930 e il 1960. In questo diario, tenuto a partire dal 1950 ed interrotto solo poco prima della morte, Vergani rievoca episodi della sua prestigiosa carriera, regala aneddoti a profusione su personaggi noti e meno noti che intervistò o di cui fu amico, esprime lucide considerazioni sul teatro, la pittura e la letteratura italiana, effettuando incursioni nel mondo sportivo in cui si destreggiava con lo stesso talento mostrato in ambiti più “alti”. Osserviamo quasi mezzo secolo di storia d’Italia da un punto di vista privilegiato, nelle pagine di Vergani si incontrano i massimi scrittori e poeti del suo tempo, Pirandello, D’Annunzio, Palazzeschi, Soffici, Bacchelli, Cardarelli, Montale, le principali personalità della prosa (De Filippo, Paola Borboni, Ruggeri, Zacconi, la Magnani, le sorelle Gramatica, i giovani Gassman e Fo), mostri sacri dell’opera (Toscanini, la Callas) artisti come De Chirico, De Pisis, Carrà, campioni dello sport (Binda, Carnera, Coppi) e ovviamente il gotha del giornalismo comprendente Longanesi, Piovene, Afeltra, Buzzati, Malaparte, Montanelli, Ansaldo. “Misure del tempo” rappresenta una lettura stimolante e di notevole spessore culturale, un vero peccato che un cronista brillante e dallo stile impareggiabile come Vergani oggi sia stato dimenticato, fortunatamente abbiamo case editrici come la Dalai e studiosi appassionati come il curatore del presente volume Nico Naldini che impediscono il completo oblio della sua opera.

Ottimo,veramente uno scritto d'altri tempi. Storia reale. Consigliatissimo

Questo libro è una perfetta alchimia di storia della letteratura, del teatro e del ciclismo italiano. Mi ricordo di averlo letto nell'aprile 2005 poco alla volta perché ogni pagina costituisce una storia a se. Non ho mai conosciuto attraverso un libro una persona così colta. Detto questo dissento con la precedente recensione in quanto ritengo che il problema non è che oggi vengano veduti libri di Vergassola, un comico che a volte fa ridere altre eccede, ma tuttavia il prodotto rimane trasparente. Il problema è che pseudo libri di storia e di politica scritti(?) da giornalisti televisivi vengano promossi come se fossero la Bibbia a scapito dei grandi giornalisti e scrittori oggi quasi dimenticati.