Il sottotitolo fissa perfettamente le coordinate della storia e del gioco di movimenti e sentimenti che si svolge entro il suo perimetro. Chi possiede (o meglio, abita con) un gatto o ha un/a figlio/a o nipote con annesso felino sa bene di che cosa si parla. Un bambino vorrebbe essere padre-padrone, dominus esclusivo seppure affettuosissimo del suo amico a quattro zampe, farlo giocare e ottenere coccole e fusa a comando, vestirlo con berrettini e maglioncini (fastidiosissimi per il riluttante indossatore), farlo dormire in carrozzina e portarlo in giro. Ma il micio rivendica la sua assoluta e incondizionata autonomia e libertà di essere vivente che dorme, gioca, salta, esplora, si nasconde, va a caccia come una tigre, miagola a suo piacimento: "Io sono Mio, Miao, MiMiao, Mirimiao". Ma, venuta sera, quatto quatto salta leggero sul lettino dell'amico a due zampe e si addormenta ai suoi piedi condividendo sogni uguali e diversi. È questo un bellissimo albo "animalista" come pochi, perché senza dirlo afferma e fa capire che un gatto (come un cane, un criceto, un coniglio, qualsiasi amico non umano) non è un giocattolo usa e getta o un oggetto di consumo, ma un pari che chiede rispetto oltre che amicizia e amore. Sulle pagine, poche parole, ben riscritte e adattate da Francesca Lazzarato con felici intuizioni e assonanze, in stampatello grande per apprendisti lettori, vengono disposte da Remy Charlip, coreografo, performer, designer, illustratore e scrittore, sommo artista, su sfondi colorati vivacissimi, con un bilanciamento sapiente di pieni e vuoti, in cui le silhouette dei due protagonisti si muovono e incontrano come attori unici di un teatrino grande come la vita, la crescita, gli affetti, le emozioni. Da tre anni. Fernando Rotondo
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