Minima theatralia

Minima Theatralia, a cura di Roberto Trovato e Yuri Brunello, è un libro ripartito in due se-zioni. Nella prima, a cura di Yuri Brunello, si sono raccolti i risultati di un seminario di dram-maturgia, tenutosi tra gennaio e giugno 1998 all’Università di Genova, sotto la direzione di Etta Cascini. Roberto Trovato, prima nella rassegna delle opere della Cascini (pp. 13-19), una panoramica sulla sua opera di scrittrice e traduttrice per il teatro, quindi nel saggio Un teatro ispirato ai mo-menti del quotidiano, dà una compiuta collocazione agli spunti altrove suggeriti dai giovani sag-gisti Chiara Casaretto, Marco Roveta, Yuri Brunello, amalgamandoli in un’unica dimensione di lettura. La seconda parte di Minima Theatralia riunisce, come si legge nell’introduzione, che, come l’intera sezione, è a cura di Roberto Trovato, “alcuni significativi e recenti apporti saggistici, frutti di ricerche non avare di risultati scientifici” e si chiude con il testo di Plinio Guidoni Ritor-no a Péntema. Di quest’ultimo si pubblica la versione originale, in dialetto genovese, e la tradu-zione di Aldo Rossi. Mauro Canova si è volto a tracciare il profilo di Carlo Marcello Rietman, giornalista, musi-cista, scrittore e autore - per la verità non molto frequentato - di pièces teatrali. I due saggi di Stefano Termanini che seguono toccano elementi molto diversi, legati da una comune essenza teatrale. Nel primo saggio, su Harald Mueller, drammaturgo tedesco contempo-raneo, Termanini illustra la carriera e la produzione di un autore poco conosciuto in Italia. La parte centrale - e la più ampia - del suo contributo consiste in una lettura del testo Totenfloss, rappresentato senza successo a Genova nel marzo 1997 sotto il titolo de La zattera. Il secondo, ampio saggio di Termanini si sofferma sull’opera pochissimo studiata di Nicola Villani, altrimenti noto come Accademico Aldeano. Il Villani, nato a Pistoia nel 1590, prese parte alla disputa sull’Adone di Giovambattista Marino. L&#