Milano criminale. La banda del muto

Il Muto, i fratelli Costa, il commissario Falco e l’ispettore Lo russo. Questi sono solo alcuni dei protagonisti di una storia che, prima di tutto, è un atto di amore verso il poliziesco all’italiana (recentemente osannato da Tarantino) e verso Milano. La cura dei dettagli è perfino maniacale, strade, vestiti, nomi, abitudini e gergo sono il frutto di ricerche minuziose. Molto meglio dei documentari sulla Milano nera degli anni’60. Tutto questo fa da sfondo a un poliziesco con un ritmo travolgente che racconta una sanguinosa rapina di diamanti e le successive indagini. Stupenda sceneggiatura di Cajelli che su un plot apparentemente semplice da lezioni di ritmo e caratterizzazione dei personaggi mentre i più che buoni plastici disegni di Guerrieri perdono però di efficacia nelle scene più violente. Ottimi i redazionali, con un interessante approfondimento sul poliziesco all'italia e delle minuziose note di Cajelli sulla storia. Un ottimo lavoro che la principale pecca di durare troppo poco. Già 66 pg non sono molte, poi la storia si fa letteralmente divorare lasciando in bocca un pò di amaro. Sarebbe un peccato, vista la mole di lavoro fatto per ricostruire un'ambientazione tanto curata, che Cajelli non ritorni a raccontarci la "Milano criminale" al più presto. Speriamo.