Milano calibro 9

Scerbanenco (è il terzo libro di questo autore che leggo e penso che ne leggerò altri) ci regala alcune novelle di ambiente milanese (ma avrebbe potuto essere qualunque altra città). Si parte da una strana coppia di americani, e si continua con il trasporto del cianuro, con gli strani assassinii della Casa di cura del Sole a Pavullo nel Frignano, con la pericolosa banda de “Le Roselline”, con il Circo dove una tedesca fa centro ogni volta. E prosegue con un omicidio alla Stazione Centrale, un altro in un negozio di drogheria, una sporca storia di prostituzione, un’altra storia di tremenda vendetta, una partita di poker finita male, una uccisione nel “Piccolo Hôtel” ed una strana bottiglia Molotov. Poi continua con una rapina finita male, un triplo omicidio, uno strano surgelato, un cane lupo efficientissimo, una rapina finita altrettanto male, l’arresto di un pittore. Ed infine un omicidio al Grand Hôtel di Arzavò a Mare (metafora di quanto accade in certi paesi del nostro Sud), una squallida storia di sfruttamento culminata con un omicidio, l’esecuzione di Buchenwald e la vendetta, ventidue anni dopo, di Cuore Infranto. Una lettura, se si prescinde dai particolari raccapriccianti, piacevole.

Scerbanenco è una garanzia, romanzi o racconti sono sempre appassionanti e coinvolgenti, storie forti, mai banali. E sentire raccontare della vecchia Milano di tanti anni fa è per una nostalgica come me un plus.

Racconti bellissimi, si entra nell'atmosfera di un'epoca che non esiste piu, .scritto magistralmente