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La mia casa è lontana - Dawn Powell - copertina
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La mia casa è lontana - Dawn Powell - copertina

Descrizione


Ambientato in Ohio all'inizio del Novecento, "La mia casa è lontana" è la storia commovente e indimenticabile della dissoluzione di una famiglia. Ispirato alla vita della stessa Powell, ci narra le vicende della giovane Marcia Villard; delle sue due sorelle, Lena e Florrie; del loro padre, Harry, affascinante commesso viaggiatore sempre lontano da casa; della loro madre, Daisy, allegra e piena di risorse, che alleva da sola le figlie e le diverte con favole e canzoni, ma si ammala e muore prematuramente; della loro gretta e gelosissima matrigna, Idah Hawkins, che maltratta le bambine con sadica severità. Marcia, brillante e sensibile, scopre ben presto di avere una vera e propria passione per la scrittura, una vocazione che solo l'aiuto e l'affetto della zia Lois incoraggiano. E quando apprende che la matrigna ha bruciato tutte le sue composizioni e i suoi disegni, la ragazza, appena adolescente ma con un forte senso d'indipendenza, sale su un treno per Cleveland e se ne va, fermamente decisa a spezzare ogni legame e a lasciarsi il passato alle spalle.
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Dettagli

2008
4 settembre 2008
395 p., Brossura
9788881129546

Voce della critica

"Penso che non esista gioia o intelligenza che non siano basate sulla verità. Per me non c'è nulla di bello nella cecità, nella felicità della gente che rifiuta di accettare la realtà. La gioia dovrebbe essere coraggiosa, dovrebbe avere le gambe forti della verità, non una base gelatinosa di sogni e desideri". Le "gambe forti della verità", insieme all'incanto di una prosa ironica, nera a tratti, singolare come sanno esserlo certe scritture per l'infanzia, rappresenta l'attrattiva maggiore di questo romanzo di Dawn Powell. Un memoir parzialmente autobiografico, che riporta alla mente Dickens e Hawthorne (e più in generale, la narratività ottocentesca, dato che la nascita di questa scrittrice americana recentemente riscoperta rimonta al 1896) con le loro storie di povertà, marginalità ed esclusione, ma più ancora il genere della favola nera e crudele. Di questo genere La mia casa è lontana ha proprio tutti gli ingredienti: dalla morte della madre alla cattiveria della matrigna, compresi i rovesci finanziari di un padre affascinante ma irresponsabile, l'indifferenza dei parenti, il rifugiarsi da parte della voce narrante infantile, ma già terribilmente consapevole, in un universo di storie per sfuggire agli orrori di un'infanzia sanguinosa che non vuole decidersi a finire (esemplare la descrizione della scoperta da parte di Marcia, in cui non fatichiamo a riconoscere i tratti della futura scrittrice, di un suo doppio insensibile al lutto e alle punizioni fisiche, come pure le sue folgoranti scoperte della morte, dell'abbandono, dell'ingiustizia). Valga come esempio più brillante l'incipit, con il senso di minaccia annidato nell'uomo della mongolfiera e con quella sorta di peccato originario che è l'abbandono della casa per trasferirsi in una più grande: il regesto degli oggetti perduti è un vero campionario della nostalgia, in un universo infantile che non può più permettersi di guardare indietro.
Marilena Renda

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Conosci l'autore

Dawn Powell

(1896-1965) È nata in una piccola cittadina dell’Ohio e si è trasferita a New York giovanissima. Riscoperta negli ultimi anni grazie a Edmund Wilson e Gore Vidal, è oggi considerata una delle maggiori scrittrici americane del Novecento. È stata accolta nella Library of America, insieme a Ralph Waldo Emerson e Edith Wharton, e nel giugno 2015 è entrata a far parte della New York State Writers Hall of Fame, al fianco di scrittori del calibro di Henry James e Herman Melville.

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