I mercanti nel tempio. Inchiesta sull'Obolo di san Pietro e i fondi riservati del Vaticano

Si tratta di un' inquietante inchiesta, basata anche su documenti della Segreteria di Stato del Vaticano, sui fondi riservati del papa, una primizia, soldini che, per essere chiari, restano fuori bilancio, consistenti, in soldoni, nell'obolo che i fedeli danno alla Chiesa, risorse talvolta al centro di oscure e spregiudicate operazioni finanziarie, insomma verrebbe da dire "non c'è più religione"; nonostante la finanza sia una materia per me ostica, Gerevini e Massaro riescono a smussare gli spigoli più puntuti, con una prosa godibile, brillante, che fa de "I mercanti nel tempio" un' opera, potremmo dire, con dei tratti che l'avvicinano alla fiction: in questa farete un giretto nella barca a vela "Bottadiculo", mangerete in un ristorante dal nome evangelico: "I due ladroni", vedrete il "backstage" del film "Rocketman", il biopic su Sir Elton John, insomma non vi annoierete proprio; è un film per tutti, cioè volevo dire un libro per tutti questo, anche per i lettori pii, perché non è un libro contro la Chiesa, anzi, forse potremmo definirlo a favore del Vaticano: ogni contributo che fa luce sulle sue storture è un'occasione per progredire, d'altronde lo stesso Papa Francesco da un po' a questa parte non risparmia colpi di ramazza. È facilmente comprensibile che siamo di fronte a un problema immane, nello Stato pontificio buona parte delle entrate derivano dalle offerte dei fedeli, e ai cattolici l’idea che non di rado i loro soldi non siano usati alla luce del sole e per scopi etici come la lotta contro la povertà non deve di certo galvanizzarli.