Il mercante di lana

Alla fine, ti rimane la voglia di continuare il viaggio con frate Matthew. La trama è avvincente e l'affresco medievale è coerente. Sicuramente leggerò anche i romanzi successivi.

Libro ben fatto di un'autrice che ho scoperto recentemente e di cui ho già letto "Il signore del falco", consigliabile al pari di questo per chi ama il periodo medievale. Certo magari non per chi si aspetta una battaglia ad ogni pagina ed è interessato solo agli aspetti bellici o di azione, che pure sono molto interessanti quando ben descritti (Bernard Cornwell, Jan Guillou...), ma per chi invece è interessato anche agli aspetti psicologi e comportamentali di chi è vissuto in tale epoca, al peso e all'importanza che avevano aspetti esoterici e legati al trascendente secondo me molto ben descritti e riportati dall'autrice. In fondo in un libro come questo la trama forse non riveste un'importanza così fondamentale, ma diventa strumento per descrivere pensieri, atteggiamenti e analisi introspettive dei personaggi presenti (molto ben riuscito quello di frate Matthew, tanto fragile e incerto nel suo cammino umano e spirituale quanto fonte di aiuto, esempio e sostegno morale per chi lo incontra e lo conosce). Forse ogni tanto capita di perdersi un pò tra i tanti personaggi e avvenimenti presenti nel racconto che in ogni caso, contrariamente a qualche commento che mi ha preceduto, ritengo estremamente verosimile se appena si cerca di mettersi in un'ottica ed in un contesto molto lontani da quelli attuali, anche in termini di conoscenze scientifiche, il che comportava il tentativo di attribuire al sovrannaturale tutto ciò che non era spiegabile razionalmente. Infine un complimento all'autrice, oltretutto italiana (il che sicuramente non l'avvantaggia perlomeno qui in Italia a causa della nostra innata esterofilia), per la preparazione storica dimostrata.

Ben scritto e opera di un'autrice seria. In un panorama complessivo in cui chiunque può improvvisarsi scrittore grazie a qualche pennellata (mal riuscita) di storia, i romanzi della Montaldi meritano un plauso: si fanno leggere con piacere sincero. Non sono d'accordo con quanti hanno dipinto la vicenda come inverosimile: ricordiamoci che la storia è ambientata nel 1200 e che contesto, mentalità e stili di vita sono un tantino diversi dai nostri...