Le menzogne della notte

Bufalino nel 1988 propone un romanzo che pare confezionato con la cura di un classico di cento anni prima, ma con l'arguzia di un'opera che sembra provenire dal futuro, per la quale forse, tutt'oggi, non siamo ancora pronti. Una poesia di 130 pagine in cui il potere della lingua è il protagonista assoluto, capace di nascondere e rivelare, ma soprattutto di stupire ininterrottamente, fino alla fine, quando da lettore sono stato piacevolmente pervaso da mille domande che non troveranno mai risposta. Non smetterò di pensarci per un bel po'. Da leggere tutto d'un fiato, anche a costo di perdercisi dentro, come in una bella città del passato.

La lettura non ha lasciato particolari impronte. Sicuramente simboliche le storie declinate su aspetti diversi dell'esistenza, Interessante il confronto tra Vero e falso che emerge senza soluzione anche tra chi è certo/ sceglie la sua condanna

Ottimo romanzo da leggere d'un fiato. Linguaggio ricercato e trama accattivante. Peccato che l'autore non abbia pubblicato prima le sue opere.