La memoteca

Un archivio di memorie, di storie, aneddoti, persone scritte con la penna sagace di Marco Pomar

Racconti divertenti, inquietanti, paradossali, sornioni, dolcemente malinconici, perversamente ironici. Da non perdere. In attesa dei prossimi...

Ho appena finito di leggere il libro di Marco Pomar, la Memoteca appunto. Per chi ancora non lo sapesse si tratta di una serie di racconti brevi. Parto dalla considerazione che ha fatto Bea Monroy sulla lingua usata da Marco. Un italiano bello, asciutto, non ridondante. Grammaticalmente corretto, non una parola in più nè una in meno. Questo mi pare già un ottimo motivo per leggere il libro. Alcuni racconti sono frutto della fantasia anche se prendono spunto da fatti realmente accaduti o che potrebbero realmente accadere. L'ironia graffiante li pervade tutti, facendoci sorridere spesso amaramente. Non saprei dire quale mi è piaciuto di più. Cercando Don Calogero, rappresentazione piuttosto analitica di come le notizie circolano e cambiano a seconda del punto di vista e del mezzo usato per diffonderle. Amore e Scaramucce, prototipo neanche tanto lontano dalla realtà sul peggio delle relazioni amorose. Compagni di Scuola, il tentativo di rivalsa di un uomo sulle sue sfortune sentimentali di adolescente. E poi La Sindrome di Pellegrini, che piuttosto che andare da uno psicanalista, fa venire voglia di raccontare i propri nodi irrisolti ad un vecchietto del popolo: saprà sicuramente darci un consiglio migliore. E poi tutti gli altri racconti, che meritano una seconda lettura, per trovarci quelle cose di cui non ci siamo subito accorti. Non ci sono eroi in questi racconti, c'è l'uomo medio, spesso perdente, ma così attaccato alle sue convinzioni da non rendersi conto di sbagliare, di essere quasi fuori dal mondo. Ma del resto, chi possiede l'attrezzatura giusta per affrontare la vita senza fare errori? E' un libro che consiglio, per la sua lettura scorrevole, perché non è banale, perché costa poco. M.L.