Memorie di un gatto

Cronaca sagace e spiritosa di Micio, delle sue avventure ed esperienze sin da quando, lasciata la mamma, finisce in una casa nella quale può nascondersi sotto alla credenza insieme a suo fratello Ramirez (‘quello meno sveglio e più servile’ a detta dell’insindacabile parere del protagonista di questa epopea felina). La narrazione scorre fluida, le avventure sono divertenti e le incomprensioni nel linguaggio umano-felino e felino-umano spassose. Micio sorprende per la sua intraprendenza, è un gatto (ops! Tigre, scusate!) di casa ma all’occorrenza può essere un vero temerario che sfida limiti e regole sapendone accettare le conseguenze con una stoica vena filosofica. Libro molto allegro, grazie agli aneddoti raccontati, frutto sicuramente delle esperienze dell’autrice ma che, grazie alla voce narrante acquistano quel tocco in più. Una storia che dona un paio d’ore di piacevole divago e che può essere riletta (e riletta) senza stancare.

Il libro narra le avventure di Micio, di suo fratello Ramirez, e dei loro due coinquilini, Uomo e Donna, dal punto di vista di Micio. Scritto in maniera ac-cat-tivante (ag-gatti-vante) spiega egregiamente "l'effetto gattartico", quel sorriso che si genera sul volto degli umani quando è presente un gatto. Un libro simpatico

Il libro narra le avventure di Micio, di suo fratello Ramirez, e dei loro due coinquilini, Uomo e Donna, dal punto di vista di Micio. Scritto in maniera ac-cat-tivante (ag-gatti-vante) spiega egregiamente "l'effetto gattartico", quel sorriso che si genera sul volto degli umani quando è presente un gatto. Un libro simpatico