La memoria intermittente e la musica lontana. Joyce, Woolf, Berio

È fuori dubbio che tra scrittura letteraria e linguaggio musicale esista, fin dalle origini, un rapporto complesso: un rapporto che, in questo saggio, si sviluppa su binari paralleli che si intersecano simbolicamente negli spazi della memoria e del tempo. Le modalità di analisi seguono le coordinate del rapporto biunivoco "musica in letteratura" e "letteratura in musica", focalizzandosi su "The Dead" di James Joyce, To the Lighthouse di Virginia Woolf e Thema (Omaggio a Joyce) di Luciano Berio. Se in "The Dead" la musica si insinua nelle maglie del testo fino a diventare l'oggetto di un quadro che sintetizza l'interrelazione tra letteratura, musica, memoria e pittura, in To the Lighthouse la musica e la pittura si intrecciano con la memoria e con il tempo per creare un romanzo poliritmico e pluritonale. Con Thema (Omaggio a Joyce) l'analisi si sposta su "Sirens", l'episodio di Ulysses che è già musica in sé (musicalization of fiction) e che Berio trasforma in musica elettronica. Si costruisce così un percorso musico-letterario che affonda le proprie radici nell'ambito di quella rivoluzione formale che si manifesta in tutti i campi al volgere del secolo scorso e trova il momento di maggiore intensità nel periodo modernista. La pagina si apre così alla dimensione musicale, perché il linguaggio e la forma letteraria tendono verso la musica, la modalità che può rappresentare immediatamente i flussi altalenanti della coscienza umana, la forma d'arte che trascende dalla referenzialità e costituisce il saldo "punto focale verso il quale tutte le linee, della parola, del colore, dello spazio e del tempo, sembrano tendere, naturalmente". (quarta di copertina)