Meglio vedove che male accompagnate

Ci sono donne che continuano a piangere sul latte versato e donne che le proprie disgrazie le prendono con ironia. A giudicare dai titoli che Carla Signoris ha scelto di dare ai suoi libri, lei è una che di ironia ne ha tanta… e di disgrazie pure! Questo nuovo libro, Meglio vedove che male accompagnate segue di pochi anni la pubblicazione del suo libro d’esordio Ho sposato un deficiente. I titoli dicono già tutto. Be’, se non fosse abbastanza chiaro potremmo aggiungere ancora un dettaglio, suo marito è l’attore comico Maurizio Crozza, autore di commenti politici al vetriolo che impazzano sulla Tv italiana. Forse però sua moglie esagera, Crozza certo non è un adone, ma addirittura augurarsi la sua morte?
In realtà, malgrado il riferimento velato alla sua situazione sentimentale e la presenza di una certa “Carla” tra i personaggi, questo libro non è la biografia romanzata della coppia di comici Crozza-Signoris. Si tratta di un romanzo vero e proprio, con protagoniste cinque donne diverse, con cinque storie sentimentali fallimentari e cinque compagni sbagliati di cui sbarazzarsi al più presto.
Scritto sotto forma di diario confessione in alcuni passaggi e simile a una sceneggiatura in altre parti, è un romanzo leggero ricco di dialoghi serrati e divertenti in cui prendono la parola diversi personaggi, tutti alle prese con le tipiche paure dei cinquant’anni.
Debbie ha 40 anni da dieci anni e fa l’ingegnere. Nel suo lavoro e nella vita è una stacanovista e una perfezionista. Il suo motto è “Dico molte parolacce perché sennò sarei perfetta e a me non piace chi ostenta la propria superiorità”. Debbie ha un marito inconsistente e odia ammettere di essere entrata in menopausa.
Vincenza ha 50 anni e un carattere d’acciaio. Ha mollato il lavoro per dedicarsi alla famiglia, ma suo marito non deve aver apprezzato molto la sua decisione, visto che preferisce le ragazze dell’est. Enea invece, il marito di Lavinia, preferisce le brasiliane, il Ferro China Bisleri e il Wresting, un’attività che esercita spesso usando la povera Lavinia come partner inerme.
L’unica a non avere un compagno è Esmeralda, 52 anni, intelligente, ironica, femminista convinta e ingegnere aerospaziale. Lei è una che invece di dire “Non ho avuto la fortuna di incontrare l’uomo per me”, preferisce dire: “Ho avuto la fortuna di non incontrare l’uomo per me”. Piccoli dettagli che fanno la differenza.
Ah, infine c’è Carla… Ma forse lei, a questo punto, la conosciamo già!
Un romanzo per rallegrare le nostre giornate in vacanza, per ridere insieme alle amiche di sempre, o magari, da leggere insieme a quell’essere strano che, nonostante tutto continua ad accompagnarci… o a male accompagnarci…