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Il medico di campagna - Honoré de Balzac - copertina
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Descrizione


Monsieur Genassis, medico parigino deluso e stanco della propria condotta dissipata, si è trasferito in un villaggio della Savoia dove ha indossato i panni del «missionario» e trasformato una massa di contadini poveri e disperati, sepolti in una vallata buia e malsana, in una comunità prospera e felice che lo ha ripagato della generosità eleggendolo sindaco. È qui che viene a cercarlo, guidato dalla fama del personaggio, un ex ufficiale napoleonico, Genestas, col recondito intento di affidare alle sue cure il figlio adottivo malato. Nessuno dei due sa chi è veramente l'altro, ma appare presto evidente che l'uomo di scienza e l'uomo d'armi sono fatti per intendersi e incarnano lo stesso bisogno di verità e di moralità. Attorno alle loro lunghe conversazioni, nelle quali si confidano ideali e momenti delle rispettive vite, ruota un testo praticamente privo di azione. Scritto nel 1833 e poi collocato nella "Commedia umana", tra le Scene della vita di campagna, il romanzo offre a Balzac il pretesto per ricostruire il piccolo universo di un villaggio rurale, ma soprattutto per raccontare un esperimento di «buon governo», una fuga dalla società borghese che è in realtà una fuga dalla storia verso l'utopia. Introduzione di Ferdinando Camon.
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Dettagli

4
2019
Tascabile
30 maggio 2019
260 p., Brossura
9788811607656

Valutazioni e recensioni

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Maura
Recensioni: 5/5

Dai racconti reciproci del medico e del capitano emerge un'utopica ed ideale forma di buon governo. Molto ben scritto!

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Renzo
Recensioni: 5/5
Un mondo ideale

Balzac profuse tutte in questo libro le sue idee di una amministrazione pubblica perfetta immaginando un paese montano, nei pressi di Grenoble, in cui grazie alle intuizioni e alle scelte del dottor Benassis, medico, nonché sindaco del villaggio, la popolazione da uno stato di indigenza passa a uno di prosperità, non solo materiale. Che il sanitario sia una specie di benefattore è indubbio, tanto più che viene da un’esperienza parigina tutt’altro che edificabile, per non dire riprovevole, ma l’uomo desidera riscattarsi e vi riesce pienamente, come ha modo di constatare un vecchio soldato, il comandante Genestas, giunto fin lì per farsi curare per malanni non ben precisati. E’ un mondo nuovo quello fondato da Benassis, basato sulla fede e sul lavoro, in pratica sul cattolicesimo e sul capitalismo. Quest’ultimo è indispensabile per avviare le prime attività che consentono l’avvio di un timido benessere e poi una crescente diffusione della ricchezza ed è allora che diventa importante la religione, per temperare la spinta dei nuovi investimenti, per finalizzarla a scopi più elevati di quello che può essere il risultato economico del singolo, volgendola invece a portare in palmo di mano un interesse collettivo. Per fa questo occorre una forza morale e questa viene data dalla fede, da un sentimento comune di appartenenza. Verrebbe da pensare al famoso motto: tutti per uno, uno per tutti. Si tratta di una bellissima idea su cui fantasticare, ma idea resta, inapplicabile tale e quale è stata concepita. Il medico di campagna finisce così con il diventare un esempio di quello che dovrebbe essere il buongoverno, con l’aiuto di felici descrizioni dell’ambiente e di proficue conversazioni che fanno dimenticare lo stile inevitabilmente un po’ datato, ma comunque mai greve, un’opera insomma che mette in luce altre caratteristiche di Balzac, un autore che dopo quasi due secoli è sicuramente ancora apprezzabile.

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Umberto
Recensioni: 5/5

Il medico di campagna è uno dei titoli maggiormente noti firmati da Honoré de Balzac, e a ragione: le 220 pagine di questo romanzo scivolano letteralmente via, trasportando il lettore in un mondo da lui forse distante dal punto di vista spazio-temporale (un paesino francese dell’inizio del diciannovesimo secolo), ma vicinissimo nei ritratti dei piccoli personaggi e delle relazioni fra essi. Del protagonista si sa poco in apertura, ma pian piano che si avanza nella lettura si rivelano sempre più dettagli sulla sua vita e sulle sue azioni, ritraendo nel complesso un uomo forse non simpatico o non del tutto trasparente, ma mosso da nobili intenti e tormentato nel profondo di sé stesso. Soltanto le ultime pagine spiegano però cosa si nasconda dietro di lui e questa è la parte del romanzo più potente, più interessante e più commovente in assoluto. Scritto con una ricerca linguistica raffinata e con una cura del particolare degna dei grandi romanzieri classici, Il medico di campagna è un libro fortemente coinvolgente.

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Honoré de Balzac

1799, Tours

Nacque in una famiglia della media borghesia e solo dal 1830 aggiunse il «de» al suo cognome; suo padre, che era stato segretario del consiglio del re durante l’Ancien Régime, fu poi capo della sussistenza della 22a divisione militare di Tours; la madre proveniva da una famiglia di commercianti. Dal 1807 al 1813 studiò come interno nel Collège de Vendôme. Quando la famiglia si trasferì a Parigi, iniziò gli studi di giurisprudenza e seguì alla Sorbona i corsi di Cousin, Guizot, Villemain. Nel 1819 i genitori gli concessero un periodo di prova per saggiare la sua vocazione letteraria. In una mansarda del quartiere della Bastiglia, in rue Lesdiguières, scrisse le sue prime opere, una tragedia in versi, Cromwell, e un romanzo...

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