Il matto affogato

Una storia ben scritta, ambientata a Napoli. Ma della città non c'è nulla, se non qualche npme di quartiere. Non capisco a cosa sia servito mettere in mezzo una città tanto bella e importante come sfondo della vicenda, se non la si conosce a dovere.

Il giallo di Elda Lanza è scritto con uno stile sciolto e accattivante. La vicenda del giallo, procede contemporaneamente al racconto della vita del protagonista che è molto caratterizzato. Anche la descrizione della città di Napoli sarà sempre più ammiccante agli occhi del protagonista Max Gilardi, che finirà per riaprire il suo cuore alla città natale.

Il peggiore libro che abbia letto negli ultimi 10 anni! Finito forzatamente solo perché non ho l'abitudine di lasciare i libri a metà...altro che giallo classico, soltanto un polpettone inutilmente lungo, più di 400 pagine che potevano tranquillamente essere ridotte della metà, ripetitivo, con dialoghi, trama, situazioni e personaggi di una banalità e di una noia sconcertanti, con errori di italiano e sintassi ancora più sconcertanti, editing inesistente, basti pensare che a pag. 168 un personaggio di nome Gioia diventa improvvisamente Gloria! Per non parlare dell'ambientazione...la storia sarebbe ambientata a Napoli ma di Napoli non c'è neanche l'ombra, tutti i nomi delle strade inventati di sana pianta, inverosimili descrizioni di panorami marini in punti della città da cui il mare non si vede nemmeno con il binocolo...Non so come si possa pubblicare una cosa del genere!