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Recensioni Matematici da epurare. I matematici italiani tra fascismo e democrazia

Recensioni: 4/5
Uno spaccato della matematica italiana nel periodo tra le due guerre mondiali e dei rapporti tra intellettuali e potere politico, che si proietta sulle vicende dell’Italia repubblicana

«L’opera, scritta dai due massimi esperti di matematica nel Ventennio, è dedicata a coloro che non furono costretti a lasciare le proprie cattedre. E che anzi, compiacenti rispetto al Regime, approfittarono del vuoto lasciato dai colleghi per guadagnare le più alte vette professionali.»Robinson

Tutto si svolge sostanzialmente nel giro di tre anni: dall’estate del ‘43, con la caduta di Mussolini, a quella del ‘46 in cui viene promulgata l’amnistia Togliatti. Nella nuova Italia, liberata dal fascismo, occorre allontanare dai posti di comando e responsabilità chi aveva appoggiato il precedente regime. È una questione di giustizia e di preventiva difesa nei confronti di rigurgiti nostalgici. È la cosiddetta epurazione, nella quale sono coinvolti anche i professori universitari. Il libro si occupa in particolare dei matematici (con qualche sconfinamento in aree attigue) ed esamina le accuse con le quali erano stati incriminati e le sentenze dei loro procedimenti di epurazione. Ne risulta uno spaccato della matematica italiana nel periodo tra le due guerre mondiali e dei rapporti tra intellettuali e potere politico, che si proietta sulle vicende dell’Italia repubblicana. )
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