Maschiaccio e femminuccia

Einaudi ragazzi è uno scopritore di gioielli narrativi. Come questo libro di Silvia Pillin. Caterina adora stampare pupazzetti in 3D ed è troppo maschiaccio per giocare con le femmine e troppo femmina per giocare con i maschi. Riccardo, il bullo della classe, a sua volta bullizzato dalla sorella, è invece bravissimo nell'intrecciare braccialetti colorati, ma se ne vergogna di fronte agli amici perché è un'attività troppo da femmina. Questo libro è sorprendente per la grazia e la leggerezza con cui fra le righe vengono sgranate verità profonde e universali. L'ironia graffiante ma calda pone in essere situazioni realistiche della vita quotidiana dei ragazzi, mai scontate o banali. L'intreccio è perfetto nell'alternanza delle voci narranti, nel ritmo sapiente dei colpi di scena che conducono il lettore a una catena di inaspettati ribaltamenti, non solo nella trama principale ma anche in certi godibilissimi dettagli. Carver scriveva che la semplicità è la cosa più complicata da ottenere in letteratura. L'autrice è riuscita a mio parere in modo magistrale a forgiare uno stile nitido, fluido e maturo. Perché consiglio assolutamente a tutti, ragazzi, bambini, genitori e insegnanti questo libro bellissimo? Perché è divertente, avvincente, semplice e profondo. E nel ribaltare mondi e prospettive conserva uno sguardo benevolo anche sulla fragilità di un bullo.