Le mappe raccontano il mondo. Storia della cartografia, dalle prime esplorazioni al giorno d'oggi

Gran bel libro , ben pensato , ben illustrato , strutturato con sensatezza , evidentemente non improvvisato e decisamente frutto di un lungo lavoro : veste grafica molto piacevole , trattazione sempre chiara , adatto sia ad appassionati che neofiti , atto ad offrire una visione moderna dei temi politici connessi alla cartografia partendo da un valido percorso storico dal pensiero intercontinentale ed interculturale . Una visione fresca , con solidissime basi , fornita da un’autrice tanto giovane quanto competente

Poco utile, valido solo come primo approccio sbrigativo alla conoscenza della storia delle carte geografiche (poche illustrazioni e pochi cenni su di esse) e delle esplorazioni anche se il sottotitolo dice “Storia della cartografia, dalle prime esplorazioni al giorno d’oggi”. Cairo editore ha la capacità di farci pagare 26 euro 250 pagine di libro di cui 50 (il 20%) completamente inutili: il volume è diviso in 16 capitoli ognuno dei quali è introdotto da una doppia pagina con il titolo del capitolo e (pure!) dalla successiva pagina di sinistra dove c’è scritto solamente il numero di capitolo! 3 pagine inutili (ma pagate) per 16 capitoli = 48 pagine. Inoltre quasi tutte le pagine di testo hanno un box che riprende una frase della pagina e che ha la funzione di allungare il brodo e consumare spazio. aggiungiamo i caratteri un po’ più grandi e gli ampi margini? Manca indice dei nomi propri, geografici e delle cose notevole, la bibliografia è ridotta all’essenziale, le note al testo inesistenti. Una bella operazione commerciale e di marketing. Alcune frasi di testo sono quasi uguali alle pagine di Wikipedia (cfr. pag. 159 del libro e la voce “Kunyu Wanguo Quantu” su Wikipedia). Improponibile il confronto con “Atlante degli esploratori” di Edward Brooke-Hitching (Rizzoli, 29 euro) che ha lo stesso impianto (cartografia+esplorazioni) ma, forse opportunamente, non è stato citato in bibliografia. Il capitolo 13 è forse solo per dare uno spazio ad alcune donne del XIX e del XX secolo che però hanno avuto nulla impatto sulla storia della cartografia: ok far rientrare le donne nel libro... ma che c'entrano le 4 del capitolo con il titolo “Le mappe raccontano il mondo. “Storia della cartografia, dalle prime esplorazioni al giorno d’oggi"? 2 stelle di cui la seconda solamente per: riconoscere che possa iniziare nuovi lettori all’affascinante storia della cartografia e delle esplorazioni, stimolo all’autrice che può fare di più e per non massacrare troppo la media.

Ho comprato questo libro nelle vacanze di Natale, titubando per il prezzo ma confidando nella scrittrice, che negli ultimi anni con il suo progetto Un'altra rotta ha saputo ben raccontare sui social di migrazioni e relazioni tra l'una e l'altra sponda del Mediterraneo. In quest'opera allarga decisamente il raggio della sua narrazione: è una storia della cartografia da arabi e vichinghi in poi. L'idea alla base è coraggiosa, dimostrare quanto disegnare una mappa sia un gesto politico e mai imparziale, ma nonostante il terreno complesso il tono rimane lieve e per così dire divulgativo: credo sia il principale merito dell'opera questo presentare senza però semplificare, emozionare senza nulla concedere all'ingenuità (ad esempio Colombo è rappresentato nella sua eroica statura, ma non si tace delle riflessioni attuali sui suoi tratti più controversi, anzi, e così pure per gli esploratori di epoca coloniale successivi). Personalmente, a ogni modo, ai capitoli più tecnici ho preferito quelli romanzeschi sui grandi viaggi, che fanno sognare un mondo dove l'ignoto era davvero lì a un passo. Notevole anche il corredo grafico, con sempre tutte le mappe di cui si parla. Insomma, un bel libro, lo regalerò senza dubbio!