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Manuale di diritto penale ambientale - Enrico Napoletano - copertina
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Manuale di diritto penale ambientale - Enrico Napoletano - copertina

Descrizione


Il Manuale si pone l'obiettivo di fare il punto sullo «stato di salute» del nuovo diritto penale ambientale, così come riformato dalla legge 68/2015. Fino alla riforma, infatti, quasi tutte le violazioni ambientali, eccezion fatta per le ipotesi di trasporto, traffico o organizzazione illecita di rifiuti, erano punite o come semplici violazioni amministrative o come reati contravvenzionali nella forma delle fattispecie di pericolo astratto, dimostrando tutta la loro inadeguatezza e inefficacia sul piano della prevenzione generale. Da qui il crescente intervento suppletivo della giurisprudenza alle carenze del Legislatore con applicazioni interpretative dei fenomeni inquinanti ora ricondotti entro le ipotesi contravvenzionali del «disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone» (art. 659 c.p.) ora al «getto pericoloso di cose» (art. 674 c.p.), per sanzionare fenomeni di inquinamento acustico e olfattivo di minore gravità; ora, invece, ricondotti entro le ipotesi delittuose di «rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro» (art. 437, co. 2, c.p.) o del delitto di «crollo di costruzioni o altri disastri dolosi», meglio conosciuto come «disastro innominato» (art. 434 c.p.), a seconda che l'impatto ambientale prodotto dallo stabilimento industriale si sia risolto in danno dei soli lavoratori o anche della popolazione generale. Al Legislatore del 2015 veniva chiesto di superare il deficit di tassatività del previgente sistema penalistico, definendo un nuovo diritto penale dell'ambiente che tenesse conto di tutti i limiti dei previgenti strumenti di tutela – amministrativi e penali – emersi nella trattazione dei grandi processi industriali: solo per citare alcuni dei casi trattati nel Manuale, la vicenda dell'ICMESA di Seveso, del petrolchimico di Porto Marghera, della centrale elettrica di Vado Ligure e, più di recente, dei casi del Centro Olio Val d'Agri di Viggiano e dell'acciaieria ex ILVA di Taranto, nei quali sono emerse significative questioni giuridiche che il Legislatore doveva affrontare e risolvere ma che rappresentano, ancora oggi, un interessante banco di prova per il diritto penale ambientale. La legge 68/2015 ha, dunque, ridefinito l'intero assetto normativo di tutela ambientale introducendo nel codice penale il nuovo Titolo VI-bis, rubricato «Dei delitti contro l'Ambiente»; tra questi, le nuove fattispecie delittuose di inquinamento e disastro ambientale doloso (artt. 452-bis e 452-quater) e colposo (art. 452-quinquies), il reato preterintenzionale di morte o lesioni come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale (art. 452-ter), il delitto doloso di traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività (art. 452-sexies), il delitto doloso di impedimento del controllo (art. 452-septies), il delitto doloso di omessa bonifica (art. 452-terdecies) e il delitto di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti (art. 452-quaterdecies). Tra le novità di questa seconda edizione del Manuale: l'aggiornamento alle novità introdotte dal Decreto Giustizia (d.l. 105/2023); la modifica apportata dalla Legge costituzionale 1/2022 che colloca l'Ambiente tra i principi fondamentali della Repubblica; una nuova trattazione sul principio di precauzione in materia penale ambientale e sulla rilevanza delle Best Available Techniques (BAT); approfondimenti in tema di deleghe HSE, conferimento incarico, procure institorie e relative responsabilità datoriali nelle strutture complesse; analisi dei nuovi e più recenti casi giurisprudenziali di merito e di legittimità.
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Dettagli

2
2024
1 gennaio 2024
Libro tecnico professionale
368 p.
9788808399380
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