La mano invisibile. L'equilibrio economico nella storia della scienza

Due idee fondamentali alla radice dell'opera: quella di sistema e quella di equilibrio, sintetizzate nella idea della misurabilità per equazioni delle variabili del sistema e della intelligibilità del suo equilibrio secondo soluzioni descrittive o normative dei suoi eventi, sempre comunque formalizzabili matematicamente. L'equilibrio è il viatico per una intelligenza razionale del sistema e per la determinazione positiva delle misure per il suo conseguimento. Per l'incerta gnoseologia razionale della economia come scienza ed il suo dubbio statuto epistemologico, l'opera costituisce una possibilità, la più affascinante per gli econometristi, di divenire consapevoli della autentica ontologia essenziale delle loro precarie equazioni. Il ricorso dei singoli economisti ai modelli matematici ha una discrezionalità limitata in quanto convergente nella idea capitale di equilibrio che finisce per accomunare postulazioni contraddittorie (Lange contra Hayek) nella comune aspirazione alla razionalità del sistema. Ma non è qui l'apice dell'opera: è nella sua gnoseologia razionale. Non troveremo mai in nessun altro manuale di economia matematica il chiarimento epistemico che invece l'opera assicura: a pag. 159 scrive: "La matematica non è il linguaggio della natura, perchè ha rinunciato alla pretesa di ricavare le sue leggi dalla realtà empirica. Essa è una riserva di schemi astratti di realtà possibili: questa è la premessa per una enorme estensione del campo della sua applicabilità, ma sostituisce un regime di anarchia ai codici di verifica empirica e sperimentale della scienza classica" Chi conosce Israel sa che la modellistica matematica astratta ne costituisce l'ontologia fondamentale: per gli economisti, una tipologia intellettuale capace di impiego anche raffinato dell'analisi, l'opera resta purtuttavia l'occasione di insight del loro strumento, finalmente spiegato nella sua purezza che può solo assicurare un maestro dei fondamenti, non dell'analisi. Puris omne purum.