Mani nude

Mani nude che sanno di perdita e redenzione, abisso e luce, caduta e rinascita. La prima gemma splendente nella corona di una bravissima e grandissima autrice: Paola Barbato.

Buon romanzo a fumetti, dal ritmo incalzante e che invoglia il lettore ad arrivare alla fine per scoprire come se la caverà il protagonista in un mondo spietato. Ottimo anche il colpo di scena finale. I disegni non mi sono piaciuti molto ma devo dire che erano adatti comunque al genere del fumetto. Quello che non mi è piaciuto affatto è stato l'eccessivo sentimentalismo del protagonista, a mio parere ben poco credibile e assolutamente fuori contesto. Se non fosse stato un fumetto ma la realtà il protagonista si sarebbe suicidato dopo il primo incontro.

Da tempo non leggevo una storia a fumetti che riuscisse a coinvolgermi come Mani nude. Purtroppo in Italia a fronte di tanti bravissimi disegnatori, scarseggiano gli sceneggiatori di qualità. La Barbato si concentra sulla trasformazione dell’individuo quando viene messo di fronte a una situazione estrema, senza via d’uscita se non l’annientamento fisico. Quello psicologico è già avvenuto nel momento in cui si entra nel giro. Ma rimane una fiammella, un sentimento di amicizia, o qualcosa di più, l’amore filiale nei confronti di un padre putativo. Efficace il colpo di scena finale.