Il mangiatore di pietre

Libro duro e intenso, mi è piaciuta la scrittura che si adatta perfettamente alla storia. L'ho letto da un paio di mesi ma alcune immagini le ho ancora ben vive. Assolutamente consigliato.

Crudele e violento nei sentimenti, nelle vicende e nelle persone. Cesare vede il corpo del suo amico Fausto, ucciso in maniera violenta, in montagna, in una valle al confine con la Francia nel cuneese. Nessuno è interessato a scoprire la verità, troppe passioni e troppa violenza dietro la sua morte. Gli unici a voler capire sono Cesare, che deve portare a termine il compito rimasto incompleto di Fausto e un commissario o comandante dei carabinieri, una donna, estranea alle logiche della valle. Rimangono forti i sentimenti messi a nudo, con una scrittura altrettanto scarna e violenta come le vicende raccontate.

Premessa: non è Simenon come recita la quarta di copertina. Comunque un ottimo libro. Stile cinematografico, personaggi tratteggiati con l'accetta, duri , inseguiti dal passato, pervasi da una cupezza triste e disperata come l'atmosfera che permea l'intera vallata cuneese ove è ambientata la vicenda. Da non perdere.