Il maledetto paese che puzzava di pesce. Gli strani casi di Ulysse Bonamy. Vol. 3

Questo terzo episodio dei casi di Ulysse Bonamy mi sembra ancora superiore ai primi due per la maggiore varietà e sottigliezza della narrazione, e la più efficace atmosfera di incubo e inquietudine. Ci sono evidenti ascendenze lovecraftiane (il collegamento più immediato è con La maschera di Innsmouth), ma risolte senza citazioni o scopiazzature evidenti, c'è solo un riferimento marginale a Kadath e un riferimento scherzoso nel finale. Anche questa volta c'è una bella ragazza, ma non c'è il sesso mentre c'è la storia di un rapporto tra amicizia e innamoramento mai esplicitato, raccontata con ragguardevole abilità.

Innsmouth mon amour, e ancora, ancora, sino alla nausea. Nessuno pare essersi stancato... quantomeno auspico repentina sostituzione totem letterario, di cui si continua ad abusare per presunte originali ispirazioni, magari guardando per una volta in casa nostra, anche in quegli anni li', dagli anni '20 sino alla fine degli anni '30, chissa' qualche autoctono scrittore potrebbe omaggiare i nostri fuoriclasse del fantastico; Landolfi? Wow... il delizioso surrealismo weird di Savinio? Papini? Noi aspettiamo, forse invano...