Il male nero

Intristisce, incupisce la lettura di Il male nero, ma secondo me bisogna leggere, riflettere, capire bene la vita.

inizio promettente ma poi la storia si sviluppa senza infamia e senza lode, quasi "sorvolando" su un personaggio (il protagonista) che sarebbe stato davvero interessante approfondire. sembra scritto in maniera frettolosa, peccato.

L'ho trovato meraviglioso ed insieme a "Il capo delle tempeste" uno dei migliori della Berberova. Nella vicenda di Evgenij Petrovic protagonista è la malinconia della partenza e dell'esilio, di uomini e donne senza patria, di un momento storico difficile. La Berberova, in questo libro più che in altri, è rispettosa dello stile e dei canoni del racconto lungo, dei tempi e degli elementi necessari per la definizione di tale forma di scrittura; è in grado di lasciare immaginare al lettore sia i tratti meno delineati, sia il taciuto, fornendo la possibilità di interpretare mentre si legge, possibilità che la scrittura nella forma poetica regala ma che spesso il racconto non dona. La Berberova è un'autrice che ho trovata ben inserita nel contesto della sua epoca, della sua nazione di origine, come di quelle in cui ha vissuto. "Il male nero" è soltanto un piccolo difetto che basta a far perdere di autenticità, è una malattia che passa inosservata, se non ad un occhio inesperto: si vive lo stesso e a lungo anche con "il male nero" ma gli occhi non brillano e sono pervasi da una malinconia dolce di riflessione e ricordo.