Il male della felicità

Personalmente amo le storie di amicizie e amori virili,e questa è molto bella. Ne ho lette fin troppe che si svolgono o che finiscono tragicamente come se l'amore tra due uomini debba per forza essere fonte di dolore ed infelicità; questa invece termina in modo positivo,con i protagonisti che dopo travagliate vicende comprendono cosa conti veramente, rafforzano i loro amori e le loro amicizie, trovano la serenità e il senso della loro vita,su cui per tanto tempo si sono interrogati e tormentati... E' logico che l'autrice non abbia voluto scrivere un trattato sulla dpressione,sulla tossicodipendenza o sull'omosessualità (per i quali non basterebbero le migliaia di pagine scritte dai professori e dai dottori/psicologi più esperti) ma abbia voluto porli solo come elementi su cui sviluppare la narrazione. Certo non si può dire che sia scritto in modo egregio e che non vi siano evidenti errori (a volte l'uso errato soprattutto dei congiuntivi fa un po' rabbrividire...) ma vi sono anche delle scene e dei momenti raccontati tutto sommato bene e che comunque sanno emozionare e coinvolgere. Ripeto,da amante di questo genere di romanzi che trattano di amori e amicizie tra uomini,io lo consiglierei,quanto meno per la storia in sè,che è proprio belle e a me è piaciuta moltissimo,mentre l'aspetto dello stile e della correttezza della scrittura purtroppo è tutto un altro paio di maniche...