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Dalla Caduta del Muro alla crisi ucraina: Il mago del Cremlino è il grande romanzo della Russia contemporanea e una sublime, sulfurea meditazione sul potere.
«È un libro strano per essere scritto da un italiano, un libro giocato sugli aspetti profondi, retroscena culturali, ideologici, di quello che è uno dei fenomeni più rilevanti della nostra contemporaneità: l'attuale leadership russa». - Gian Arturo Ferrari
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Con il suo romanzo Da Empoli crea una realtà verosimilmente, avvincente e quasi premonitrice. Si resta sorpresi di quanto si sia avvicinato ai fatti che poi, da lì a poco si sono susseguiti . La lettura che ne fa è lucida e fredda come lo sono i protagonisti della storia vera di Russia e Ucraina.
Perfetto per capire la mentalità russa e l'avvento di putin
Una delusione, specialmente dopo aver apprezzato un video della Mondadori in cui l' editor e un noto scrittore amante della Russia mettevano in risalto la straordinarietà letteraria di questo "Mago del Cremlino", primo romanzo di Giuliano da Empoli, politologo italo-svizzero. La narrazione scorre liscia e denota una profonda conoscenza delle "cose" russe. Tuttavia se il carisma di Putin e il particolare clima denso di intrighi del Cremlino vengono fuori alla grande, il finale mi lascia tremendamente perplesso. La distopia del finale vede un mondo dominato dalla "macchina" (sineddoche che contempla la telematica, i droni e tutto l'arsenale tecnologico di derivazione militare) che presiede al controllo totale dell'individuo. Ma il massimo degli effetti speciali l'autore lo raggiunge quando fa dire a Baranov (protagonista del libro, fittizio consigliere di Putin, dietro cui si cela, forse, il "vero" consigliere Surkov) che " l'uomo ha trasferito nella "macchina" gli attributi del Signore". In pratica la tecnica si è riciclata in metafisica e non è Dio che crea, bensì e' Dio che è creato. Bum! Mi è crollato il mondo addosso. E' vero anche che si scrive divertendosi e probabilmente Giuliano da Empoli, qui, non ha esitato a farlo.
Recensioni
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