La magia di Arun. Le cronache di Tornor. Vol. 3

Mi piacerebbe sapere però quando parte (e partono). Sono a pagina a trecento e a parte qualche dado in taverna e le sniffate dei personaggi non c'è nessuno che abbia fatto più di una lega o due dalla città (le portantine per duecento metri non contano). Premetto che è lì che sono arrivato, ma non credo che andrò avanti prendendomi il rischio di saltare il raccolto dei vigneti. Sono deluso da questo romanzo perché mi hanno attirato prima di tutto la trama e poi i commenti entusiasti sui temi del pacifismo e l'omosessualità come se la gente si doveva sensibilizzare per un "Tizia e Caia fecero l'amore". Il libro non è scritto male, ma è la cosa che meno ci azzecca con tutto lo sfornato di avventura e temi quotidiani che esista. Sempre più tristamente noto che gli scrittori di fantasy (non tutti ma la maggior parte) usano infarcire le pagine di passettino-dialogo-pensierino. Questa non è l'avventura come la intendo io. Non ho seguito i primi episodi della serie e quindi mi astengo da commentare tutti i premi award, fantasy, award e fantasy insieme possa aver preso. Non è tutta pece però. Le descrizioni di qualche luogo sono suggestive, lo stile non è pastrocchione ma quasi essenziale e si legge che è un piacere. Inoltre qualche passo è interessante per la caratterizzazione dei personaggi, alcuni che mettono un po' di curiosità per le prossime pagine. Ma la storia, il vero motore di un romanzo fantasy d'avventura è quasi totalmente assente e, non avendolo letto tutto (forse lo farò) mi riservo di dargli un 2.5 su 5. Non che io sia un guru del genere, però onestamente c'è di meglio fra i "vecchi".