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Maestri di Cappella, musici & istromenti. Al Tesoro di San Gennaro nei secoli XVII & XVIII
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Descrizione


Questo volumetto, stampato in soli 360 esemplari numerati progressivamente a spese dell'autore, vede la luce a cavallo dei due tomi relativi ai Quattro antichi Conservatori musicali di Napoli. Vi si propongono informazioni raccolte insieme a quelle poi confluite nella monumentale opera sui Conservatorii napoletani, che però - per argomento - non avrebbero potuto trovare accoglienza in quell'opera. Si tratta dunque di un complemento di quella, che integra una visione globale dello stato della cultura musicale a Napoli tra Cinquecento e Ottocento. Nell'opera sui Conservatorii si parla diffusamente di maestri di cappella, ma sempre e comunque in funzione stretta dell'argomento ivi trattato. L'aspetto relativo alla Cappella del tesoro, sarebbe dunque risultato un corpo estraneo se imposto in quel contesto. Ma il testo che qui proponiamo, paga anche un altro scotto: quello della brevità.
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Dettagli

2019
8 luglio 2019
Libro universitario
66 p., Brossura
9788899937294

Conosci l'autore

(Napoli 1860-1934) poeta italiano. Si iscrisse alla facoltà di medicina, ma smise subito di frequentarla per dedicarsi al giornalismo e alla letteratura. Fu qualche mese in Germania, di dove mandò al «Corriere del mattino» varie novelle fantastiche, che ricordavano i racconti romantici tedeschi ma anche le novelle della scapigliatura. Autore di volumi eruditi (Cronaca del teatro San Carlino, 1891), fu narratore discontinuo, ma dai tratti estremamente delicati e toccanti: Minuetto settecentesco (1883), Pipa e boccale (1893), Novelle napolitane (1914), L’ignoto (1920). Nel suo teatro, da Malavita - pubblicata nel 1889 col titolo ’O voto e tratta dalla novella Il voto - ad Assunta Spina (1909) e a Quand l’amour meurt (1911), risalta l’elemento patetico, a conferma della natura essenzialmente...

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