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Libro presentato da Riccardo Cavallero nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2024.Dramma wagneriano, racconto esoterico e commedia fantastica, in Le Madri della Sapienza alla paura indotta da un potere politico magico-autoritario s'oppone un neo-monachesimo libertario e umanista, antidoto alla solitudine e all'impoverimento della vita interiore.
Il nuovo primo ministro, Anselmo Riccardi, nato dalla gestazione per altri, ha l'ossessione di rifondare la famiglia tradizionale. Dietro di lui, dentro di lui, agisce Ulrica Neumond, maga e fondatrice della Casa Europea dei Nuovi Ariani. Il loro famelico disegno di conquista si abbatte anche sul monastero delle Madri della Sapienza, pittoresco ordine laico fondato da tre maturi omosessuali: Fernando, Giorgio e Luciano. Le Madri, tuttavia, non sono sole: al loro fianco si schierano Licia, l'undicenne e mistica figlia del premier, e Barbara, moglie combattiva che, da alleata, si trasformerà in antagonista di Anselmo. Aleggia su di loro Fosco Nunziante, intellettuale morto da tempo, che ancora pesa sul destino dei vivi.
Proposto da Riccardo Cavallero al Premio Strega 2024 con la seguente motivazione: «[...] Un romanzo in cui la tensione tra l'elemento politico e quello letterario prende la forma di una battaglia dai contorni epici, come in un dramma wagneriano. Tre elementi spiccano nel romanzo. La costruzione di personaggi rotondi e imponenti, come il giovane premier Anselmo Riccardi, divorato dalla passione del potere e dal risentimento nei confronti della figura paterna; e le figure dei tre omosessuali che hanno fondato il monastero delle Madri della Sapienza, Fernando, Giorgio e Luciano: uomini maturi, a cui le ferite della vita hanno insegnato la clemenza e l’umorismo ma anche la tenacia e la dedizione a una causa. La capacità della lingua di modulare svariati toni, teneri e leggeri, severi e tragici. Una lingua capace di illudere e disilludere, di trasmettere al testo tanto presagi a tinte fosche quanto idee e visioni di speranza e di futuro. Una lingua e uno stile che non temono, in alcuni punti del romanzo, di sfondare il realismo per approdare in una dimensione a tratti magica. E infine l’istituzione di un sacrario, il luogo in cui s’intende preservare un messaggio d’amore, il cuore del libro: il monastero delle Madri della Sapienza, sempre minacciato dalle tempeste della politica e del senso comune, un luogo la cui difesa merita ogni sforzo.»
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