La lunga notte

Un po' troppo simile al primo libro di questa serie. Senza infamia e senza lode ma mi aspettavo di meglio.

Modesto thriller che ha il suo unico ed indubbio punto di forza nella descrizione della vita e delle abitudini di una famiglia amish. Per il resto, solito copione: una detective alcolizzata e sentimentalmente inquieta, un vecchio episodio criminoso subito che influenza l'operato della nostra protagonista principale e un poliziotto che non muore neanche dopo che gli è stato sparato un proiettile alla nuca. Se non altro ci è stata risparmiata la classica "guerra" tra la polizia locale e la FBI.

Bello, molto bello. E' il primo romanzo che leggo di questa autrice, ma ho già acquistato gli altri due usciti in Italia. Il racconto inizia con la scoperta di un efferato plurimo omicidio. Una intera famiglia di sette persone facenti parte della comunità Amish dell'Ohio (gli Amish vivono come contadini e artigiani in campagne che tengono gelosamente libere dalle intrusioni della civilizzazione che possano intaccare i loro princìpi guida) vengono trovate uccise nella loro abitazione, e le due figlie minorenni barbaramente seviziate. Il capo della polizia Kate Burkholder indaga, ma non è facile entrare nel mondo chiuso della comunità. La trama è scorrevole, senza tempi morti o descrizioni inutili e prolisse; ottimi i dialoghi e ben delineati i personaggi. La descrizione minuziosa e verosimigliante sul come sono stati trovati i corpi, e di come erano stati trucidati, è un po' dura, ma necessaria per il prosieguo del romanzo. Mi è dispiaciuto terminarlo. Lo consiglio anche perché l'autrice ci fa entrare in un mondo a noi quasi sconosciuto, con le sue tradizioni e la sua religione, la loro modestia e il loro senso pacifistico, che se anche possono apparirci fuori dal tempo, è comunque una scelta di vita che va rispettata.