Luna rossa

In Norvegia il miliardario Markus Røed è indagato per l’assassinio di due ragazze (Susanne Andersen e Bertine Bertilsen, le cui teste saranno ritrovate appese ai rami di un albero nel bosco, col cervello asportato), ospiti a una sua festa. Per dimostrare la sua innocenza, Røed vuole Harry Hole, famoso investigatore, per ripulirsi reputazione e affari. Harry accetta, per soldi, e per l’amica Lucille, un’anziana attrice di quasi 80 anni, debitrice di un milione di dollari a una famiglia mafiosa (Harry ha dieci giorno di tempo per salvarle la vita), e torna a Oslo, piena per lui di tristi ricordi. Ritrova i suoi luoghi, le ferite mai rimarginate, gli amici persi e Katrine Bratt, capo dell’anticrimine che lo aiuterà a districarsi nelle sue indagini. Per snidare il colpevole, recluta addirittura un venditore di droghe e cocaina e si fa aiutare da Aune, professore alla scuola di polizia. Nella trama compare pure un parassita, il Toxoplasma gondii, usato da Markus per colpire il cervello delle vittime. Giallo complesso e dalla trama variegata, forse un po’ troppo ridondante in diversi punti. Il racconto sarebbe stato perfetto se più stringato. Comunque è una lettura molto valida.

Nesbo non delude mai.

È un ritorno "forzato" quello di Harry, che rintanatosi nella città degli angeli per morire annegando corpo e anima nell'alcool, viene letteralmente catapultato nel suo habitat naturale e cioè ad Oslo, per stanare un serial killer assai particolare. Coadiuvato da una squadra di reietti scelti appositamente da lui, Harry tornerà ad essere ciò che è: un cacciatore lucido e spietato, capace di vedere dove gli altri scorgono appena. Consigliato.