Lulù Delacroix

Isabella Santacroce possiede un dono che molti scrittori contemporanei hanno perso: il lirismo e la raffinatezza. Tuttavia mi sento di dire che queste sue ultime opere mi trovano sempre più scettico e mi fanno incespicare talvolta nella lettura. Forse dovrei leggerlo sotto effetto di sostanze psicotrope e provare a riscrivere la recensione.

adoro la Santacroce ed i suoi libri,ma questo e' pessimo.tentativo fallito di riscrivere un simil-alice nel paese delle meraviglie.ne risulta solo una favola insipida,non da stile Santacroce,e anche se Isabella avesse voluto scrivere un libro diverso dal suo solito (gente in perenne overdose di acidi),questa e' comunque una storia che a me onestamente non ha detto niente.

Lulù rappresenta il paradiso all'interno della trilogia "Desdemona Undicesima". La prosa aulica e lo stile barocco di V.M. 18 qui sono stati abbandonati in favore di una scrittura stilisticamente più semplice, mentre se in V.M. 18 la Santacroce si rifaceva a De Sade qui la linea conduttrice è dettata da Carroll. Lulù Delacroix è il nuovo Alice nel paese delle meraviglie, è un toccante omaggio a Emily Dickinson, è il punto di rottura fra realtà e fantasia, è l'abbandono del reale e l'abbraccio all'onirico, è la rappresentazione dell'eterna lotta fra bene e male intese come facce di una stessa medaglia. Un ottimo esempio di letteratura contemporanea