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Libretti viennesi - Lorenzo Da Ponte - copertina
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Libretti viennesi - Lorenzo Da Ponte - copertina

Descrizione


Per la prima volta vengono presentati insieme i libretti scritti da Lorenzo Da Ponte durante il suo soggiorno alla corte viennese (1783-1791), quando rivestiva il ruolo di "poeta de' teatri imperiali". Si tratta di veri e propri capolavori di arte drammatica, in cui Da Ponte porta a estrema raffinatezza la sapienza del linguaggio teatrale elaborata da Metastasio, arricchendola di echi e suggestioni dell'illuminismo dominante. Accanto alla celebre trilogia delle opere musicate da Mozart, vengono proposti altri 19 libretti di varia ispirazione e quattro cantate scritte per occasioni celebrative.
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Dettagli

1999
4 giugno 1999
2 voll., XCVII-1864 p.
9788882460600

Voce della critica


scheda di Raffaelli, R. L'Indice del 1999, n. 12

In questo volume della Chà ha utilmente raccolto, assieme ai tre celebri libretti per Mozart - Le nozze di Figaro (1786), Il dissoluto punito o sia il don Giovanni (1787) e Così fan tutte o sia la scuola degli amanti (1790) -, tutto il resto della produzione viennese di Da Ponte, che comprende anche opere cui toccò un successo molto ampio, come ad esempio Una cosa rara o sia bellezza ed onestà, scritta nel 1786 per Martín y Soler e nota ai moderni, se non altro, per la citazione che ne troviamo nella scena del banchetto finale del Don Giovanni ("Bravi! Cosa rara."), assieme a quelle de I due litiganti del Sarti ("Evvivano I litiganti!") e dell'aria del Farfallone delle Nozze di Figaro ("Questa poi la conosco pur troppo!"). Queste frasi, tuttavia, le cercheremmo invano nella edizione del Don Giovanni di della Chà: esse infatti non si trovano nei libretti a stampa, ma solo nella partitura autografa di Mozart, conservata nella Bibliothèque Nationale di Parigi. La composizione di libretti nuovi era spesso, infatti, il risultato della rielaborazione e dell'aggiustamento di libretti preesistenti: valga per tutti il caso del Don Giovanni, per più della metà rifacimento del Don Giovanni o sia il Convitato di pietra di Giovanni Bertati per la musica di Gazzaniga (Venezia, 1787). È nel presentarci insieme in un'edizione affidabile tutti questi libretti viennesi il pregio alto del lavoro di della Chà: possiamo infatti cogliere facilmente in essi - in tutti, dai più ai meno riusciti - la cifra comune del lavoro di Da Ponte, che è quella di uno "sceneggiatore" estremamente brillante e vivace, e di un verseggiatore di grande morbidezza e arguzia. Un'arguzia che tocca con grande souplesse anche la sfera sessuale. C'è chi ha pensato che certi maliziosi doppi sensi dei libretti "mozartiani" siano dovuti più al musicista che non al librettista: ma il confronto, per esempio, tra la maliziosissima aria di Zerlina per Masetto nel Don Giovanni (Vedrai carino, II 6) e le raccomandazioni di Bertoldino a Marcolfa e a Giletta nell'infelicissimo Bertoldo per la musica di Piticchio (1787: "Raccomando a voi, mia madre, / l'uccelletto di mio padre; / a te poi sorella cara / raccomando la somara, / raccomando la gallina, / e più assai la tua bellina / vezzosetta passerina / guarda ch'abbia ogni mattina / qualche cosa da beccar") mostra che anche in questo campo Da Ponte, amico più giovane di Casanova, non aveva alcun bisogno di suggeritori.

Renato Raffaelli

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Conosci l'autore

Lorenzo Da Ponte

(Ceneda, oggi Vittorio Veneto, 1749 - New York 1838) scrittore italiano. Tipico avventuriero settecentesco, inquieto ed estroso, peregrinò per tutta l’Europa e, per interessamento di A. Salieri, fu poeta di corte a Vienna. Emigrò poi negli Stati Uniti, svolgendovi varie attività, fra cui quella di professore di lingua e letteratura italiana. Il suo nome è legato a quello di Mozart, per il quale scrisse i tre felicissimi libretti Le nozze di Figaro (1786), Don Giovanni (1787) e Così fan tutte (1790). Interessanti, anche se redatte con intenti apologetici, sono le Memorie (pubblicate in primo abbozzo nel 1807, in stesura definitiva nel 1823-27 e nel 1829-30), ricche di vivaci descrizioni e di giudizi su personaggi e ambienti.

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