Il liberalismo illiberale. Come il politicamente corretto è divenuto la nuova religione civile delle società liberali

Forse alcuni concetti filosofici non sono immediati da comprendere, e vanno riletti, ma se li capite riuscite ad immaginare il percorso che ci ha portati nell'assurda situazione odierna, e che, come spiega, non è iniziato recentemente, ma addirittura secoli fa, nelle sue premesse basali.

Un libro coraggioso, che si legge con piacere, benché sia frutto di un lavoro accademico. Soprattutto mi ha colpito l'idea di "politicamente corretto" come religione civile. In effetti, sembra proprio di vivere al cospetto di una nuova inquisizione, laica e sinistroide, che ci sta imponendo immigrazionismo, perdita di identità etnica e religiosa, cancellazione dei diritti sul e al lavoro, insomma, secoli di storia. Vivamente consigliato a chi vuole ancora pensare liberamente.

Intenso e coltissimo, ma anche comprensibile e a tratti persino intrigante. Un bel modo di trattare la materia apparentemente ostile della Scienza Politica. E' particolarmente interessante l'argomento di apertura, il "Politicamente corretto", esaminato tra luoghi comuni a cui non si pensa, censura, autocensura, all'interno della società contemporanea, piena zeppa di sottintesi e paradossi. Una ventina di pagine sono dedicate ad alcuni aspetti della filosofia politica di Carl Schmitt e poi si passa alla spiegazione di concetti come religione politica e religione civile indagando su definizioni, collocazioni, applicazioni in ordine storico. Infine una interessante riflessione sul concetto di Dichiarazione universale dei diritti dell'Uomo, dove ancora una volta trovi ciò che non ti aspetti.