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Ottima edizione, ineliminabile per comprendere le origini della psicoanalisi.
Sigmund Freud fu interessato alla psicoanalisi ma abbandonatala del tutto dopo averla conosciuta quale metodo scientifico e psicologico rendendosi conto che la neurologia non poteva ottenere molto dal suo uso esclusivamente tecnico e Wilhelm Fliess quale biologo aveva fornito a Freud riferimenti necessari ed utili e soprattutto particolari per la distinzione metodologica tra biologia e psicologia. Anche senza ricorrere alla psicoanalisi di Jung, nonostante tutto preziosa fonte di conoscenze circa mentalità e vicende psicologiche e professionali di S. Freud, si può notare, dalla biografia e specialmente da immagini fotografiche, che Fliess fosse persona rimasta pressoché incomprensibile al "padre della psicoanalisi" (denotazione di ruolo di pioniere non iniziatore del metodo) che gli si rivolgeva per tramite di solo riferimento sociale, ciò anche in presenza non solo assenza. A riguardo la foto in copertina del libro è eloquente ma solo per chi assai capace di notare con pochissimo. Non era una distanza psicologica ma una differenza etnica della quale Freud se ne avvide non sùbito e che meditò di colmare decidendone poi l'opposto. Il linguaggio col quale Freud gestì i rapporti con Fliess era quello tipico della cultura romantica e delle consuetudini sociali di allora ovvero con esplicitazioni emotive anche senza emozioni coinvolte; inoltre data la differenza tra persone (poi anche radicalizzatasi) Freud era portato a definire di se stesso ovvia e non partecipata sentimentalità maschile per riuscire a comunicare le proprie intenzioni professionali non personali. Era, questa, diplomazia sociale simile alle diplomazie politiche con le quali gli aristocratici si presentano ai destinatari delle proprie attività direttamente politiche. Non tutti ne intesero e ne intendono, pensando della non belligeranza intellettuale di W. Fliess con Freud amichevolezza positiva, che invece non vi fu mai. MAURO PASTORE
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