Lettere a Hans Rosenkrantz-Briefe an Hans Rosenkrantz

Il volumetto - edito dalla Giuntina e contenente un'interessante e puntuale introduzione di Susan Baumert - contiene il testo, in originale tedesco e in traduzione italiana, di una trentina di lettere e cartoline (recentemente donate alla Biblioteca Nazionale di Israele) scritte dal 1921 al '33 da Stefan Zweig a Hans Rosenkranz, promettente scrittore ed editore di origine ebraica, di circa 25 anni più giovane del già noto narratore austriaco. Un carteggio privato dunque (c'è una sola lettera di Rosenkranz a Zweig) in cui Zweig, in un rapporto quasi paterno, si dimostra prodigo di consigli e di suggerimenti al giovane Hans che sta intraprendendo la sua carriera e si trova talora in condizioni di difficoltà; ma contenente anche alcune intime considerazioni di Zweig, ad esempio sul "coraggio di restare nel destino" di essere ebrei, senza "cercare una via d'uscita", sulla disillusione nelle associazioni e partiti politici di qualunque tipo, semmai sul piacere di viaggiare, da cui possono scaturire quegli aneliti di libertà e di cosmopolitismo, altrimenti repressi. Il carteggio finirà, come sopra detto, nel '33 al momento della presa di potere del nazismo in Germania, i due non si scriveranno più, entrambi finiranno suicidi, l'uno in Brasile nel '42, l'altro in Palestina quattordici anni più tardi. Rimangono queste lettere a ricordo di una sincera amicizia, che - aldilà della conoscenza pubblica - consentono di percepire qualche ulteriore sfumatura della personalità di Zweig.