Lettere a Chichita 1962-1963

Lettere a Chichita 1962-1963, riportato alla luce dalla figlia Giovanna Calvino, è il carteggio che segna il corteggiamento di Calvino nei confronti di quella che sarà sua moglie, dal 1962 primo incontro a Parigi fino alla fine del ‘63. Lettere di resoconti, dediche, molti programmi e progetti oltre che viaggi e scadenze intellettuali. Chichita, argentina di nascita, all’anagrafe Esther Judith Singer, di professione traduttrice presso l’Unesco e l’International Atomic Energy Agency, diventerà nel 1964 la moglie di Calvino. Unico neo: il carteggio riporta solo le lettere di Italo, al netto di una inserita in postfazione di Chichita, sarebbe stato più interessante riportare alternate anche le risposte di Chichita, ma forse quelle – mi vien da dire – sono ancora al vaglio della ricerca degli studiosi.

Infiniti ringraziamenti a Giovanna Calvino per aver reso pubbliche queste lettere, che gettano ulteriore luce su una delle personalità più complesse e sfaccettate della nostra letteratura. Sono lettere bellissime da leggere perché, pur essendo personali, non danno la sensazione di spiare dal buco della serratura un'intimità che nessuno dovrebbe avere il diritto di violare. E sono talmente ricche di notazioni sui fatti culturali coevi e sui testi cui l'autore stava lavorando (che analizza con una lucidità e un'autoironia rare), da rendere questo libro un tassello importante per qualunque futuro discorso sulla poetica dello scrittore. L'unica lettera di Chichita presente nell'epistolario è ampiamente sufficiente a far capire perché Calvino si sia innamorato di lei.