Lettera sulla felicità

Piccolo e delicato pamphlet filosofico sui molto discussi temi della felicità e della sua non sempre facile ricerca. Molti secoli prima di altri, anche Epicuro, magno cum robore, s'inoltra e s'inerpica in questa sorta di privato e personale Giardino dell'Eden a cui tutti, come Prometeo con il Fuoco degli Dei, ambiamo e aspiriamo in toto e, da filosofo dell'amicizia e dell'ottimismo e del positivismo etico qual è, ci suggerisce e ci indica magnis copiis quel che ci dice, in era moderna, anche il buon Khalil Gibran:"Nulla impedirà al sole di sorgere, nemmeno la notte più buia.Perché, dietro la nera cortina della notte,c'è un'alba che ci aspetta." In fondo, la felicità è una stella chiara che sa brillare e sorridere anche tra l'ombre più cupe, nefarie e tempestose. Basta solo cercarla con la stessa determinata, paziente costanza con cui l'omerica Penelope aspettò il suo amato Odisseo e inseguirla senza troppa ossessione, sapendo che talvolta nella vita deve esserci una fitta tela di dolore, prima che emerga, come il sole sul mare, dalle colline, nitida e pura, l'immagine sempre utile e provvida di un sorriso amico e ristoratore.