Le leggi della storiografia

Le leggi della storiografia è un libro strano, quasi un "dietro le quinte" della ricerca di Bachofen e una messa a punto di alcuni dei più ostici problemi storico-filosofici che il basilese ebbe ad affrontare nelle sue opere maggiori(Das Mutterrecht, Die Sage von Tanaquil). Ciononostante molti dilemmi restano irrisolti e rimane valido quel che Bachofen stesso diceva della sua forma mentis a-filosofica. Di contrario avviso è l'autore della postfazione, il quale vede in B. una chiara filosofia della storia, e traccia un affascinante quadro della cultura tedesca - da Spengler Junger, e persino Schmitt- che studiò, giudicò e rifiutò, ma in parte riprese, Bachofen. L'approdo più importante di questo libretto è senz'altro l'aver concluso, per dirla con Raciti, che il cristianesimo è soprattutto studio, storiogragifia, anzi che esso è "il metodo dello spirito".