Lanterne rosse

Cina, primi anni del ‘900. Dopo la bancarotta e il suicidio del padre, Songlian, studentessa universitaria di diciannove anni, diviene la quarta moglie di Chen Zuoquian, cinquant’anni, un ricco signore proprietario di una lussuosa dimora. Chen ha già tre mogli: la prima, Yuru, anziana e obesa, gli ha dato due figli già adulti; il maggiore, Feipu, si occupa degli affari di famiglia. La seconda moglie, Zhuoyun, sembra affabile, gentile e ben disposta verso Songlian ma trama nell’ombra; la terza, la bellissima Meishan, ex cantante lirica, è invece infida e ostile. C’è poi Yan’er, serva personale di Songlian, che la odia per le umiliazioni che deve subire da lei. Naturalmente Songlian è all’inizio la favorita; le donne fingono cortesia e amicizia, ma in segreto si detestano e lottano per conquistare i favori di Chen. Nel giardino c’è un pozzo sotto una pergola orlata di glicini: è un luogo inquietante, con una fama sinistra, perché due concubine in passato vi sono annegate. E’ la sorte che tocca a chi tradisce il signore. Il libro ha fama di essere una lettura erotica, ma, nonostante alcune descrizioni esplicite, è più una storia d’intrighi meschini e trame femminili. E’ il ritratto di un mondo feudale per fortuna scomparso, che si fatica a credere possa essere esistito. A differenza del film, in cui le donne appaiono vittime, nel libro i personaggi sono tutti odiosi, arroganti e privi di empatia, e lo stile conciso e freddo non aiuta a comprenderli. Le donne non sono vittime: sono di buona famiglia, istruite, e il concubinato è una libera scelta. In un mondo in cui il lavoro era faticoso e poco retribuito, sono delle privilegiate, che hanno l’unico compito di allietare le notti del loro signore, ma sono stimate, riverite e vivono nel lusso. Senza una veste ufficiale, forse, questo accade ancora oggi. E’ un racconto noioso e cupo; è più coinvolgente il film che ne è stato tratto, in cui le lanterne rosse sono un punto focale, mentre nel libro sono appena accennate.

Splendido libro, pochi indizi consentono di ambientare il film nei primi anni del novecento, pochi oggetti moderni, un giradischi, una donna che ha frequentato l’università, per il resto sembra il medioevo. Una ragazza povera di diventare la quarta signora di un ricco aristocratico. Comincia una vita scandita dall’accensione delle lanterne rosse nella casa della moglie con cui il signore trascorrerà la notte. Odi e intrighi tra le quattro mogli, ciascuna pensa di essere la più furba, fino al tragico finale, dove tutte sono perdenti, l’autore sembra registrare criticamente un mondo dove non c’è riscatto ne salvezza e nemmeno emancipazione. Il mondo moderno è rimasto fuori dalla casa. Splendido libro, da leggere assolutamente.

Libro che lascia spiazzati per l'immutabilità del tempo dov'è ambientata la storia. Fuori c'è una ragazza che frequenta l'università, dentro è solo una delle mogli di un uomo potente quanto retrogrado, dove fa subire alle moglie la sua volontà momentanea sotto forma di lanterne accese che indicano il suo volere. Entri come donna moderna e rimani chiusa in un microcosmo di invidie e dispetti, in cui ha soltanto il tuo compito ovvero far piacere a tuo marito. Lo stile è quello che preferisco in assoluto: diretto, senza lirismi inutili. Consigliato