Lamento di un viziato

Bello, divertente, scorrevolissimo. Io sono di Parma e ho letto alcuni brani a degli amici, è piaciuto a tutti, specialmente la frase: "la rete di spionaggio della bassa" ci ha trovati universalmente d'accordo. Un libro che non fa solo ridere ma anche riflettere. Unica pecca: pur essendo tutto incentrato sul protagonista, pur conoscendo il suo parere su ogni piccola o grande cosa della vita dei suoi sentimenti non si sa quasi nulla. Delle donne parla solo in termini di "gnocca", e anche se ogni tanto salta fuori il termine "la mia ragazza" di costoro non dice assolutamente nulla. Sembra quasi che in più di trent'anni di vita non sia mai stato innamorato o non abbia mai avuto problemi seri... Incredibile come riesca a parlare tanto di sè senza dire nulla di veramente intimo.

Ironia coinvolgente e mai scontata, da buon copywriter. In complesso è un libro carino che si legge col sorriso sulle labbra e un pizzico di amarezza. Il difetto principale è che in certi momenti esaspera un po' troppo il lato autobiografico con aneddoti che potevano essere evitati.

Umorismo a base di peti. Insegue il Fantozzi di villaggio ma non raggiunge nemmeno il Pierino di Vitali. Un esempio di come la piccola editoria non sia sempre "bella".