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Recensioni Kiku-san. La moglie giapponese

Recensioni: 5/5
Il “romanzo giapponese” di Pierre Loti che ispirò la figura di Madame Butterfly nell’opera di Puccini. In questo libro pubblicato nel 1887, e finora inedito in Italia, Pierre Loti, allora tenente di vascello, narra dell’estate trascorsa a Nagasaki e del suo matrimonio a tempo con la geisha Kiku-San, la signora Crisantemo. La vicenda autobiografica è il pretesto per descrivere un Giappone che molto si discosta dall’immaginario europeo dell’epoca. Loti osserva e descrive con precisione e delicatezza ambienti e situazioni della vita quotidiana: le feste al tempio, la sua dimora di carta e di legno alle pendici del monte che sovrasta Nagasaki, le case da tè, le corse sui risciò, le donne giapponesi nei loro eleganti kimono, i profumi e i colori dei giardini. Testo chiave per cogliere l’atteggiamento degli europei di fine Ottocento verso il Giappone, da esso traspaiono le attitudini tipiche del periodo coloniale: pregiudizi, scoperta dell’alterità, consapevolezza dell’impenetrabilità dei sentimenti degli asiatici, rifiuto di fronte a usanze e comportamenti diversi; ma anche fascinazione, ammirazione, volontà di comprendere. Il libro è stato letto e commentato da Roland Barthes, Henri Michaux e Vincent Van Gogh e ha fornito l’ispirazione a Giacomo Puccini per alcune scene del 1° atto della sua Madame Butterfly. )
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