Junkie Love

Ancora un romanzo di eroinomani? Sì, e non banale. La storia è lo spaccato di vita di un ex-eroinomane, Phil (la voce narrante), a partire dal suo incontro con Cissy mentre è in uno stato di precaria remissione dall'eroina. Anche Cissy è transitoriamente in remissione: quando ricade nell'eroina, Phil in breve giro di tempo la segue. Si tratta, dunque, di una storia di "drogati" (ovvero junkies, il termine molto in voga negli anni ottanta per indicare gli eroinomani persi) e innamorati: da qui la sintesi del titolo in "Junkie love". Il racconto, godibile e discorsivo, offre una panoramica molto interessante (dal punto di vista e clinico e sociologico) dei meccanismi psichici e fisici della dipendenza e del craving e di alcuni dei meccanismi comportamentali attivati dalla necessità di gestire la tossicodipendenza da droghe costose in regime di illegalità.In questo senso, la storia è profondamente veritiera, senza alcuna morbosità, e didascalica: alcuni passaggi hanno il dono di un'esposizione talmente lucida che potrebbero essere utilizzati come manuale esplicativo per chi, per la prima volta, intende occuparsi - in senso clinico - della dipendenza dagli oppiacei. Mi sentirei di consigliarne la lettura a tutti gli addetti ai lavori, perchè molto più d'altre "testimonianze" (vedi Christiane F., ad esempio) dominate da una certa tendenza alla drammatizzazione, questo testo offre una panoramica interessante ed avvincente sulle diverse situazioni che il tossicomane da eroina da strada si può trovare a sperimentare. Nel corso della lettura, non bisogna dimenticarsi, tuttavia, che la situazione rappresentata è in parte "datata" e che, oggi, è possibile applicarla soltanto in quelle "isole" residue dominate ancora dal sistema "gerarchico" di distribuzione delle droghe illecite, così com'è illustrato bene nella recente inchiesta giornalistica di Alessandro Calderoni ("Sopra le righe. Indagine sui protagonisti e i luoghi da sniffare"). Ma alla dimensione narrativa questo spostamento indietro negli anni aggiunge brio.